Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
La malattia di Parkinson (PD) è caratterizzata da una progressiva perdita dei neuroni dopaminergici e dalla diminuzione dei livelli di dopamina (DA) nella substantia nigra del cervello dei pazienti affetti da questa patologia. La dopamina funge da neurotrasmettitore per i neuroni dopaminergici ed è emerso anche che è in grado di interagire con fattori genetici ed ambientali, contribuendo alla fisiopatologia del Parkinson. Numerose prove indicano che alterazioni della sintesi, dello stoccaggio, del trasporto e del metabolismo della dopamina promuovono la degenerazione dei neuroni dopaminergici in vari modelli sperimentali di PD.
La dopamina è una molecola instabile e può subire processi di ossidazione e metabolici che generano diversi sottoprodotti reattivi e tossici tra i quali specie reattive dell’ossigeno, chinoni della dopamina e la 3,4-diidrossifenilacetaldeide. Questa revisione riassume e mette in evidenza le scoperte recenti relative ai meccanismi patologici associati alla dopamina e discute delle possibili strategie di protezione e di trattamento per affrontare le alterazioni correlate alla sua disfunzione.
Fonte:Transl Neurodegener. 2023
https://translationalneurodegeneration.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40035-023-00378-6
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