Depressione e alopecia areata, una minaccia per la qualità della vita

La prevalenza della depressione nei pazienti che soffrono di alopecia areata è molto elevata, e l’onere significativo dei sintomi psicologici è una vera e propria minaccia per la qualità della vita correlata alla salute di queste persone. Proprio per questo motivo, i ricercatori si stanno muovendo in direzioni diverse per supportare i pazienti.

A questo proposito, un recente studio, pubblicato su La Tunisie Médicale, ha concluso che i pazienti che soffrono di alopecia areata hanno necessità di ricevere un adeguato supporto psicologico.

“L’alopecia areata (AA) colpisce lo 0,1-0,2% della popolazione. Ormai sappiamo bene che la morbilità psichiatrica nei pazienti dermatologici può influenzare significativamente la qualità di vita e la progressione della malattia. Per questo motivo, riteniamo che identificare e affrontare queste comorbilità sia davvero fondamentale” spiega Nour Faoue, della University of Monastir, e dello Hospital Fattouma Bourguiba Monastir, Monastir, Tunisia, primo nome del lavoro.

I ricercatori hanno stimato la prevalenza della depressione e dei fattori ad essa associati tra i pazienti con diagnosi di alopecia areata. I partecipanti sono stati reclutati da un ambulatorio di dermatologia in Tunisia, e sono stati sottoposti a un questionario che riguardava caratteristiche socio-demografiche, storia personale e familiare, storia di alopecia areata, presentazione clinica e gravità della malattia (punteggio SALT), coinvolgimento delle unghie e valutazione della depressione utilizzando la Hamilton Depression Scale (versione araba convalidata). Sono stati arruolati in totale 60 pazienti, con un’età media di 37,6 anni, in grande maggioranza di sesso femminile. Secondo la Hamilton Depression Scale (HAM-D), 31 pazienti (51,7%) erano depressi. La presenza di depressione era significativamente associata all’età più giovane, all’interessamento di ciglia/sopracciglia e delle unghie, e a una scarsa risposta al trattamento.

Un altro studio, pubblicato in precedenza su Frontiers in Public Health, e diretto da Giacomo Caldarola, della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli-IRCCS, e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, si è invece occupato di valutare le proprietà psicometriche di una versione italiana della scala Skindex-16AA in un campione di 106 pazienti con alopecia areata da moderata a grave, per misurarne la qualità della vita correlata alla salute.

“L’alopecia aerata spesso non produce sintomi fisici significativi, ma interviene in molte aree della salute mentale. La valutazione clinica della gravità della malattia potrebbe non predire in modo affidabile la qualità della vita del paziente, e anche la sua percezione della malattia. Per questo motivo, servono misure che considerino la percezione del paziente e valutino la qualità della vita” spiegano gli autori.

I pazienti partecipanti allo studio sono stati seguiti per 24 settimane, e le analisi sulla scala Skindex-16AA hanno riportato proprietà psicometriche soddisfacenti. La scala Skindex-16AA si è mostrata quindi potenzialmente adeguata per misurare la qualità della vita correlata alla salute in questa popolazione di pazienti.

Fonte: Tunis Med. 2024

https://latunisiemedicale.com/index.php/tunismed/article/view/5119

Fonte : Front Public Health. 2024

https://www.frontiersin.org/journals/public-health/articles/10.3389/fpubh.2024.1415334/full

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