Asma: i benefici della respirazione Buteyko

Un recente studio pubblicato sull’European Journal of Medical Research ha rivelato che la tecnica di respirazione Buteyko (BBT) può offrire significativi benefici clinici per i pazienti adulti affetti da asma. La ricerca, condotta in Germania e Svizzera, ha utilizzato un disegno randomizzato e controllato per valutare l’efficacia della BBT in aggiunta alla terapia standard dell’asma.

Lo studio ha coinvolto due gruppi di pazienti con asma, ciascuno composto da 30 partecipanti. Un gruppo ha praticato la tecnica di respirazione Buteyko per un periodo di tre mesi, mentre l’altro gruppo ha seguito la terapia abituale senza l’aggiunta della BBT. I ricercatori hanno valutato una serie di parametri clinici e funzionali, tra cui la pausa di controllo volontaria (CP), il volume espiratorio forzato in 1 secondo (FEV1), la capnovolumetria, l’ossido nitrico esalato (FeNO), e i punteggi dei questionari di controllo dell’asma (ACQ) e di Nijmegen (NQ). I risultati hanno mostrato che il gruppo che praticava la BBT ha ottenuto miglioramenti significativi nei punteggi ACQ e NQ, associati a una riduzione dell’uso di β2-agonisti e corticosteroidi inalatori (ICS) di circa il 20%. Inoltre, i valori di CP miglioravano significativamente nel tempo ed erano diversi tra i gruppi, con cambiamenti più marcati nel gruppo BBT. Sebbene non siano stati osservati cambiamenti significativi nei valori di FEV1 e nelle pendenze delle fasi espiratorie della capnovolumetria, il volume soglia capnovolumetrico alla respirazione tidale è aumentato di circa 10 mL o 10%, suggerendo un incremento del volume delle vie aeree centrali. Non sono stati riscontrati cambiamenti significativi nei livelli di FeNO.

“La tecnica di respirazione Buteyko si è dimostrata clinicamente efficace, migliorando i punteggi dei sintomi e aumentando leggermente il volume bronchiale, nonostante una riduzione significativa della terapia farmacologica respiratoria,” affermano gli autori dello studio. “Dato che la BBT è stata ben accettata dai partecipanti, potrebbe essere considerata come uno strumento di supporto nella terapia dell’asma, meritevole di maggiore attenzione nella pratica clinica.” In definitiva, questo studio aggiunge nuove prove a sostegno dell’integrazione di misure non farmacologiche nella gestione dell’asma, aprendo la strada a nuove opportunità terapeutiche per i pazienti.

Fonte: European journal of medical research

https://eurjmedres.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40001-023-01634-1

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