Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
Eseguire attività fisica a lungo termine, iniziando dalla giovane età fino alla mezza età, sarebbe utile a prevenire il declino della funzionalità della memoria correlato all’invecchiamento, aumentando la sopravvivenza e modificando la rete dei neuroni nati durante la prima età adulta. A mostrarlo è uno studio della Florida Atlantic University e del CINVESTAV di Città del Messico, pubblicato da eNeuro.
L’invecchiamento è spesso accompagnato da declino cognitivo e tra le prime strutture interessate ci sono ippocampo e corteccia adiacente, aree essenziali per apprendimento e memoria. Per lo studio, il team si è concentrato sugli effetti della corsa nel lungo periodo su animali da laboratorio. I risultati hanno mostrato che i neuroni ‘adulti’, nati più in là negli anni, restano connessi e questo potrebbe prevenire o ritardare la perdita di memoria e la neurodegenerazione legate all’invecchiamento.
Per lo studio, gli scienziati hanno usato un approccio di tracciamento dei circuiti basato sul virus della rabbia con un lungo intervallo di tempo tra la marcatura iniziale di nuovi neuroni e la successiva analisi dei circuiti neurali negli animali. A sei mesi dalla marcatura dei neuroni , attraverso un vettore fluorescente, il team ha identificato e quantificato gli input afferenti diretti ai neuroni nati adulti nell’ippocampo e nelle aree corticali, quando gli animali erano nella mezza età.
I risultati hanno mostrato che i nuovi neuroni adulti, nati durante la prima età adulta, si collegano a lungo termine in una rete per il mantenimento della codifica della memoria anche durante l’invecchiamento. E la corsa a lungo termine ha aumentato in modo significativo il numero di neuroni nati in età adulta e migliorato il reclutamento di cellule pre-sinaptiche sub corticali della rete.
“Il nostro studio fornisce informazioni su come l’esercizio continuo, a partire dalla giovane età adulta e continuato per tutta la mezza età, aiuti a mantenere la funzionalità della memoria durante l’invecchiamento, sottolineando l’importanza di includere ogni giorno l’attività fisica”, spiega Carmen Vivar, del Centro messicano.
Fonte: eNeuro 2023
https://www.eneuro.org/content/10/5/ENEURO.0084-23.2023
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