Aumentato rischio di IBD tra chi ha infezione da salmonella non tifoidea

L’infezione da salmonella non tifoidea sarebbe associata a un aumentato rischio di sviluppare malattia infiammatoria intestinale (IBD), soprattutto colite ulcerosa. È la conclusione cui è arrivato un gruppo coordinato da Zong-Han Lin, del Kaohsiung Veterans General Hospital a Taiwan. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Inflammatory Bowel Diseases.

Per valutare la relazione tra salmonella non tifoide e rischio di IBD, il team ha sfruttato il National Health Insurance Research Database di Taiwan, una coorte retrospettiva che ha incluso 4.651 pazienti con infezione da Salmonella non tifoide e altrettanti senza infezione, abbinati in base a dati demografici, comorbilità e farmaci assunti. Tutti i pazienti sono stati seguiti fino all’insorgenza della IBD, alla mortalità o a un termine prestabilito.

Dai risultati è emerso che il gruppo con infezione da salmonella non tifoide aveva un aumento del rischio di IBD rispetto ai gruppi senza infezione, con un hazard ratio aggiustato di 2,12 (IC 95%, 1,62 – 2,78). Il rischio, inoltre, era più elevato verso la colite ulcerosa (aHR 2,27; IC 95%, 1,69 – 3,04). Tuttavia, come notano gli stessi autori, la piccola dimensione del campione potrebbe essere alla base della mancanza di differenza significativa per quel che riguarda la malattia di Crohn.

 Fonte: Inflamm Bowel Dis 2024

https://academic.oup.com/ibdjournal/advance-article-abstract/doi/10.1093/ibd/izae053/7639484

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