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I pazienti con diabete e glicemia poco controllata rischiano forme di COVID-19 più gravi
Il controllo della glicemia è significativamente correlato al punteggio di gravità assegnato con la tomografia computerizzata al COVID-19, e maggiore […]
Il controllo della dislipidemia e del diabete, ma non dell’ipertensione, ridurrebbe l’associazione tra lo status dell’infezione da virus HIV e le malattie cardiovascolari. A evidenziarlo, su Clinical Infectious Diseases, è un team guidato da Michael Silverberg, del Kaiser Permanente Northen California, negli USA.
I ricercatori hanno condotto uno studio retrospettivo su 8.285 persone con HIV e 170.517 senza l’infezione. Il controllo dei fattori di rischio cardiovascolari, inclusi ipertensione, dislipidemia, diabete e altri fattori modificabili, è stato misurato con un nuovo indice di gestione della malattia, che prende in considerazione la quantità e la durata degli obiettivi di trattamento.
Dall’analisi è emerso che tra le persone con o senza infezione da HIV l’indice era simile, a parte per i livelli di trigliceridi, che erano peggiori tra le persone con infezione da HIV, e l’emoglobina glicata, che nella stessa popolazione, invece, era migliore. In ogni caso, rispetto ai pazienti senza infezione, quelli con l’infezione da HIV avevano un aumentato rischio di malattie cardiovascolari (hazard ratio, 1,18), anche se nei sottogruppi con dislipidemia e diabete sotto controllo, l’associazione era ridotta. Di contro, l’associazione restava alta nei pazienti con ipertensione sotto controllo.
Fonte: Clinical Infectious Diseases 202)
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