Cardiologia di genere: impatto della malattia coronarica nelle donne con HFrEF

La presenza e l’entità della malattia coronarica (CAD) nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF) di nuova diagnosi, hanno un impatto prognostico maggiore tra le donne che tra gli uomini. Lo suggerisce uno studio pubblicato dalla rivista JACC: Heart Failure, all’interno di un numero speciale dedicato all’insufficienza cardiaca nelle donne.

La rappresentanza delle donne negli studi sull’insufficienza cardiaca in passato è stata inadeguata – notano gli autori – e questo ha portato a una lacuna nelle conoscenze mediche che abbiamo circa l’impatto prognostico della malattia coronarica sulla mortalità per tutte le cause nelle donne con HFrEF.
I ricercatori hanno usato il Registro cardiaco della Danimarca occidentale, all’interno del quale hanno identificato 891 donne e 2.403 uomini sottoposti per la prima volta ad angiografia coronarica a causa di HFrEF.

Dalle analisi dei dati è emerso che la mortalità a 10 anni è stata del 60% nelle donne con CAD e del 27% in quelle senza CAD. Per gli uomini, invece la mortalità tra coloro che soffrivano di malattia cardiaca è stata del 54% contro il 36% di coloro che non ne soffrivano. Le donne senza CAD avevano, calcolano i ricercatori, una mortalità relativa a 10 anni inferiore rispetto agli uomini senza CAD (aHR, per adjusted hazard ratio: 0,73; IC 95%: 0,58-0,91), mentre le donne con CAD hanno riportato una mortalità relativa simile a quella degli uomini con CAD (aHR: 1,00 ; IC 95%: 0,81-1,24).

L’estensione della CAD (valutata in base al numero di vasi coronarici con stenosi significativa) era associata alla mortalità sia per le donne (P < 0,01) che per gli uomini (P < 0,01). Tuttavia, rispetto a quelle senza CAD, l’aHR era più elevato per le donne con qualsiasi grado di CAD (aHR compreso tra 1,61 [IC 95%: 1,09-2,38] per CAD diffusa a 2,01 [IC 95%: 1,19-3,40] per 3- malattia vascolare) rispetto agli uomini con malattia a 3 vasi (aHR: 1,51; IC 95%: 1,19-1,91).

Fonte: JACC Heart Fail. 2023

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S2213177923004092?via%3Dihub

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