Se il colesterolo HDL non è stabile il rischio di declino cognitivo aumenta

Un’elevata variabilità del colesterolo HDL è associata a un aumento del rischio di declino cognitivo, secondo uno studio pubblicato su Archives of Gerontology and Geriatrics.“Studi precedenti sulla relazione tra colesterolo lipoproteico ad alta densità (HDL-C) e declino cognitivo si sono limitati a una singola misurazione, lasciando poco chiara l’associazione tra variabilità dell’HDL-C e rischio di problemi di cognizione” spiega Lili Luo, della Capital Medical University, Pechino, Cina, autrice principale del lavoro.

I ricercatori hanno identificato 5.930 partecipanti del China Health and Retirement Longitudinal Study (CHARLS) che non presentavano ictus, demenza e malattie legate alla memoria al basale e sono stati sottoposti a un minimo di due controlli sequenziali nel periodo 2011-2015. La variabilità dell’HDL-C è stata definita come variabilità indipendente dalla media (VIM), variabilità reale media (ARV) e deviazione standard (SD) della variazione dell’HDL-C rispetto alle visite al basale e al follow-up. La funzione cognitiva è stata valutata nel 2018 mediante il Mini-mental state exam (MMSE) nella versione cinese. È stata utilizzata la regressione logistica per esplorare l’associazione tra variabilità dell’HDL-C e declino cognitivo. Sono stati riportati gli odds ratio (OR).

Lo studio ha incluso partecipanti con età media di 57,84 anni. Dopo aggiustamento per le covariate, il quartile più alto della VIM è stato associato a un aumento del rischio di declino cognitivo rispetto al quartile più basso. Per ciascun incremento di deviazione standard della VIM, l’OR era 1,015. Sono state identificate relazioni dose-risposta forti. Risultati coerenti sono stati ottenuti per altre misure della variabilità dell’HDL-C (ARV e SD). Modelli simili sono stati identificati in diverse dimensioni della cognizione. “Le strategie per ridurre la variabilità dell’HDL-C possono ridurre i rischi di declino cognitivo nella popolazione generale” concludono gli autori.

Fonte: Arch Gerontol Geriatr. 2024

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0167494324001791

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