Dermatite atopica e prurigo nodularis: esiste un’associazione bidirezionale
Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Dermatology, la dermatite atopica (DA) sarebbe legata alla prurigo nodularis, in senso bidirezionale. […]
Le terapie che tengono conto della mente e del corpo possono avere un effetto positivo per la riduzione del grattamento nella dermatite atopica, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Medicine.
“La dermatite atopica ha una fisiopatologia complessa caratterizzata da intenso prurito, spesso associato a stress psicologico e comorbilità atopiche e non atopiche che riducono significativamente la qualità della vita. Gli aspetti psicologici della dermatite atopica e l’interazione tra mente e corpo tramite l’asse pelle-cervello hanno portato a un interesse per le terapie mente-corpo (MBT). Noi abbiamo voluto, quindi, rafforzare l’importanza della cura psicodermatologica in questa patologia” spiega Gil Yosipovitch, del Miami Itch Center, University of Miami, Miami, Florida, USA, autore principale del lavoro.
I ricercatori hanno portato avanti una revisione della letteratura mirata sulle pratiche olistiche o MBT integrative nella dermatite atopica, ovvero educazione, terapia cognitivo comportamentale, inversione delle abitudini, meditazione, consapevolezza, ipnoterapia, desensibilizzazione e rielaborazione tramite movimenti oculari, biofeedback, rilassamento muscolare progressivo, risposta autonoma dei meridiani sensoriali, musicoterapia, massaggio e tocco terapeutico. Gli esperti hanno visto che un approccio olistico multidisciplinare con MBT, in aggiunta alle terapie farmacologiche antiprurito convenzionali, mirato a interrompere il ciclo prurito-grattamento può migliorare gli esiti della dermatite atopica e il benessere psicologico. Nell’insieme, sebbene vi sia scarsità di studi rigorosamente progettati, le prove mostrano i potenziali benefici di un approccio integrativo su prurito, dolore, stress psicologico, ansia, sintomi depressivi e qualità del sonno. Il rilassamento e vari interventi comportamentali, come la terapia di inversione delle abitudini per sostituire il grattamento con il massaggio con emolliente, possono ridurre la voglia di grattarsi, mentre l’educazione può migliorare l’aderenza alle terapie convenzionali.
Fonte: J Clin Med. 2024
https://www.mdpi.com/2077-0383/13/18/5368
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