Demenza: il rischio è maggiore dopo un ictus ischemico

Il rischio di demenza aumenta significativamente a seguito di un ictus ischemico. I soggetti più a rischio sono quelli con ictus gravi e ripetuti. A questa conclusione è giunto uno studio condotto da Silvia Koton e colleghi dell’Università di Tel Aviv.

Il team ha preso in considerazione 15.379 adulti partecipanti allo studio prospettico Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC), tutt’ora in corso. I soggetti non presentavano ictus e demenza al basale (dal 1987 al 1989) e sono stati seguiti sino alla fine del 2019. L’età media al basale era di 54 anni, il 55% era di sesso femminile, il 73% di etnia caucasica e il 27% afro-americana.

Durante un follow-up mediano di quasi 26 anni, sono stati rilevati 1.378 ictus ischemici. Secondo i parametri della National Institutes of Health Stroke Scale (NIHSS), il 63% degli ictus erano di scarsa rilevanza, il 22% lievi, l’8% moderati e il 7% gravi. 2.860 persone hanno ricevuto la diagnosi di demenza durante il periodo di studio.

Rispetto ai soggetti che non avevano mai avuto un ictus e dopo l’aggiustamento per le caratteristiche socio-demografiche, lo status APOE e i fattori di rischio cardiovascolari, l’hazard ratio per la demenza si attestava a 1,76 (IC 95%, da 1,49 a 2,00) negli individui con un ictus da trascurabile a lieve, 3,47 (IC 95%; da 2,23 a 5,40) nei pazienti con ictus da moderato a grave, 3,48 (IC 95%, da 2,54 a 4,76) in quelli con due o più ictus da trascurabili a lievi e 6,68 (IC 95%, da 3,77 a 11,83) nei soggetti con due o più ictus da moderati a gravi.

Il tasso di incidenza aggiustato per demenza era pari a 0,47 (IC 95%, da 0,44 a 0,50) nei soggetti non colpiti da ictus e di 1,21 (IC 95%, da 1,05 a 1,40) nelle controparti. I pazienti colpiti da ictus ischemico prima dei 75 anni presentavano un maggior aumento incrementale del rischio di demenza rispetto ai soggetti più anziani al momento dell’ictus.

“Nonostante nel tempo si siano registrati cali nei tassi di incidenza, la demenza rimane uno dei principali problemi per i soggetti colpiti da un ictus”, osserva Silvia Koton, autrice principale dello studio.”Come dati osservazionali, questi risultati non mostrano che il trattamento o la prevenzione dell’ictus ridurrebbero il rischio di demenza, ma supportano l’importanza degli interventi volti a ridurre gli ictus e la loro gravità”.

Fonte: JAMA Neurology

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