Tumori. Da Nord a Sud tempi di attesa ancora a macchia di leopardo
L’abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie è uno degli obiettivi prioritari del SSN e l’erogazione […]
Con il crescente tasso di mortalità materna negli Stati Uniti, spinto anche da condizioni di salute mentale, la psichiatria riproduttiva sta orientando i propri sforzi verso una maggiore identificazione delle donne e degli individui che affrontano il parto e che sono a rischio, facilitando l’accesso a interventi preventivi. Un nuovo studio raccoglie recenti scoperte sui fattori di rischio per la depressione perinatale e sottolinea le comorbilità che possono aumentare la vulnerabilità a esiti perinatali negativi.
Le ricerche recenti suggeriscono che i fattori di rischio per la depressione perinatale includono: una pregressa diagnosi di depressione, ansia, traumi, uso di sostanze e violenza da parte del partner. Questi fattori richiedono una maggiore attenzione nell’assistenza preventiva per le popolazioni peripartum, ovvero il periodo che comprende il parto e il post-partum.
Un tema centrale nello studio ha riguardato le disparità di salute tra le popolazioni razziali ed etniche minoritarie, storicamente marginalizzate dal sistema sanitario, e altri gruppi vulnerabili come le persone LGBTQ+ e gli individui con gravi malattie mentali. Queste popolazioni, spesso sottoservite, affrontano barriere aggiuntive nell’accesso a cure perinatali adeguate, aumentando il rischio di depressione post-partum e altri esiti avversi.
Per rispondere a queste necessità, lo studio ha evidenziato l’importanza di modelli di cura innovativi che utilizzano approcci sistemici per l’identificazione e l’analisi dei rischi. L’adozione di sistemi interdisciplinari permetterebbe di raccogliere informazioni sui pazienti peripartum più vulnerabili e facilitare il loro accesso a interventi terapeutici o preventivi.
Lo studio suggerisce anche che approcci intergenerazionali, in cui si prendono in considerazione le condizioni di salute mentale delle famiglie, possano essere utili per identificare rischi e supportare le persone durante il percorso perinatale. Utilizzare team multidisciplinari, capaci di indirizzare cure specifiche e mirate per le donne ad alto rischio, potrebbe portare a un cambiamento significativo nell’assistenza materna a livello di popolazione.
Interventi mirati e una maggiore equità nell’accesso alla salute perinatale potrebbero quindi migliorare significativamente gli esiti di salute materna. Lo studio rappresenta un invito a rivedere il sistema di assistenza perinatale per sostenere meglio chi attraversa il delicato periodo del post-partum e a implementare pratiche che tengano conto delle differenze di rischio tra i vari gruppi.
Fone: Curr Psychiatry Rep 2022
https://link.springer.com/article/10.1007/s11920-022-01392-7
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