Tumori. Da Nord a Sud tempi di attesa ancora a macchia di leopardo
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Un ampio studio di coorte pubblicato su JAMA Network ha rivelato che la presenza di disturbi alimentari materni e un indice di massa corporea (BMI) materno anomalo prima della gravidanza sono associati a un rischio aumentato di diagnosi psichiatriche e neuroevolutive nei figli. L’indagine ha analizzato dati di oltre 392.000 madri e 649.000 figli nati in Finlandia tra il 2004 e il 2014, monitorati fino al 2021.
Lo studio ha esaminato l’effetto di due esposizioni principali: una storia materna di disturbi alimentari e il BMI pregravidico, categorizzato come sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità e obesità severa. I principali esiti valutati sono stati nove diagnosi neuropsichiatriche nei figli, come disturbi del sonno, deficit di attenzione e iperattività (ADHD), disturbi della condotta, disabilità intellettive e disturbi della funzione sociale.
I risultati hanno mostrato che i figli di madri con disturbi alimentari e BMI fuori dai range normali presentavano una maggiore incidenza di disordini psichiatrici. In particolare, i disturbi alimentari non specificati della madre sono risultati associati a un rischio triplo di disturbi del sonno nei figli (HR 3,34) e a un rischio significativamente aumentato di disordini della funzione sociale e tic (HR 2,79). Inoltre, l’obesità severa prima della gravidanza è risultata associata a un raddoppio del rischio di disabilità intellettive nei figli (HR 2,04).
I rischi sono risultati amplificati in presenza di esiti avversi alla nascita come prematurità, basso punteggio Apgar e dimensioni ridotte per l’età gestazionale. Ad esempio, i figli di madri con disturbi alimentari che hanno avuto nascite problematiche avevano un rischio di circa 4,5 volte superiore di sviluppare disturbi alimentari infantili, e il rischio di ADHD e disturbi della condotta era più del doppio per i figli di madri con anoressia (HR 2,27).
Questi risultati evidenziano come sia i disturbi alimentari materni che il BMI pregravidico fuori norma possano influenzare lo sviluppo mentale dei figli, suggerendo la necessità di considerare queste due variabili in ambito clinico per prevenire disordini psichiatrici nelle nuove generazioni.
Fonte: JAMA Netw Open. 2024
https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2825209
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