Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
I sintomi non motori associati alla malattia di Parkinson (PD) comprendono una serie di disturbi oculari che coinvolgono aspetti legati alla percezione visiva e ai movimenti degli occhi che rappresentano le conseguenze del processo neurodegenerativo sottostante che caratterizza tale condizione patologica.
Tra questi si possono elencare la secchezza oculare, il blefarospasmo (contrazione involontaria delle palpebre), una ridotta frequenza dell’ammiccamento, alterazioni nei movimenti oculari saccadici (movimenti rapidi degli occhi da un punto all’altro), deficit nell’inseguimento regolare degli oggetti nonché alterazioni nei movimenti oculari volontari e di riflesso.
Oltre a questi problemi, i pazienti possono anche sperimentare disturbi visuo-percettivi che influenzano la capacità di percepire e riconoscere adeguatamente gli stimoli visivi. I sintomi includono una ridotta sensibilità al contrasto, una diminuzione dell’acuità visiva, difficoltà nella discriminazione dei colori e nel riconoscimento degli oggetti. Inoltre, si verificano disturbi che comportano difficoltà nella percezione delle relazioni spaziali tra gli oggetti e nell’abilità di giudicare le distanze o di muoversi nell’ambiente circostante. I pazienti con PD possono anche manifestare problemi di attenzione visuo-spaziale, con difficoltà nel concentrarsi su stimoli visivi organizzati nello spazio.
Infine, da non trascurare, possono essere presenti alterazioni percettive che influenzano la capacità di interpretazione e di attribuzione di significato agli stimoli ottici. Ad esempio, le allucinazioni rappresentano una manifestazione frequente nei pazienti con PD.
Le basi neurobiologiche di questi disturbi visivi sono complesse e finora non completamente comprese. Questa revisione si propone di offrire una panoramica completa della situazione associata alla PD che coinvolge l’apparato visivo. Vengono esaminate sia le alterazioni sensoriali che percettive affrontando i correlati neuroanatomici, funzionali e neurochimici. Gli Autori esaminano anche i cambiamenti strutturali che coinvolgono in particolare le regioni corticali posteriori del cervello e le modificazioni funzionali delle regioni corticali e sottocorticali in relazione ai risultati neuropsicologici specifici. Anche se il coinvolgimento di diversi sistemi di neurotrasmissione rimane oggetto di dibattito, gli esperti presentano i dati relativi alle alterazioni neurochimiche associate ai disturbi visivi che riguardano, in particolare, i sistemi dopaminergico, colinergico e serotoninergico.
Fonte:Brain Sci. 2023
https://www.mdpi.com/2076-3425/13/8/1173
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