Eosinofili come possibili biomarcatori delle infezioni respiratorie di origine virale

Gli eosinofili originano dal midollo osseo e costituiscono normalmente una piccola percentuale dei leucociti nel sangue periferico (1-3%). Durante i processi flogistici, queste cellule possono aumentare rapidamente di numero e migrare nei tessuti infiammati, guidate da citochine e allarmine (come l’IL-33), molecole di adesione e chemochine. Gli eosinofili svolgono un ruolo essenziale nelle reazioni allergiche e nelle infezioni parassitarie, ma sono coinvolti anche nella risposta immunitaria contro i virus respiratori, ad esempio il virus respiratorio sinciziale (RSV) e quello dell’influenza, con particolare riferimento alle esacerbazioni dell’asma associate ad agenti virali respiratori. Gli eosinofili rilasciano varie molecole con attività antivirale, tra le quali proteine ​​cationiche, RNasi e specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto, e anche citochine coinvolte nella regolazione dell’omeostasi e nell’infiammazione Th2-correlata.

Nel contesto dell’infezione da SARS-CoV-2, le evidenze emergenti suggeriscono che gli eosinofili potrebbero rappresentare biomarcatori ematici utili per la diagnosi, la prognosi e la valutazione della gravità della COVID-19. In particolare, l’eosinofilopenia è correlata con una maggiore severità nei pazienti affetti da COVID-19, mentre un incremento del loro numero è associato a una prognosi più favorevole con una minore incidenza di mortalità.

Un team di esperti offre una panoramica relativa al ruolo e alla plasticità degli eosinofili con focus su diverse infezioni virali respiratorie e prendono in considerazione le comorbidità di malattie virali e allergiche. Viene esaminato anche il potenziale impiego di questi elementi cellulari come biomarcatori immunitari predittivi e prognostici nelle malattie virali respiratorie emergenti con attenzione particolare verso il COVID-19. Gli Autori, infine, fanno il punto su alcuni dei metodi e degli strumenti più rilevanti che hanno contribuito ai progressi nella caratterizzazione delle diverse sottopopolazioni di eosinofili in vari contesti patologici, aprendo la strada alla loro definizione futura come biomarcatori.

Fonte: Front Immunol. doi: 10.3389/fimmu.2023.1170035

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fimmu.2023.1170035/full

Contenuti simili

I più visti