Chi soffre di reflusso rischia più problemi alla laringe
Secondo uno studio pubblicato su Otolaryngology–Head and Neck Surgery, che ha considerato dati di popolazione e quindi del mondo reale, […]
Secondo uno studio pubblicato su Gastroenterology, alcuni fattori demografici, clinici e genetici aumentano il rischio di manifestazioni extraintestinali nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD). La ricerca è stata coordinata da Michelle Khrom, del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles (USA).
Il team ha studiato i fattori clinici sierologici e genetici associati alle complicanze extraintestinali nelle IBD. L’analisi ha incluso 12.083 individui non imparentati con IBD con presenza o assenza di manifestazioni extraintestinali, quali spondilite anchilosante, colangite sclerosante primitiva, artrite periferica e manifestazioni cutanee e oculari.
I ricercatori hanno scoperto che la maggior parte delle manifestazioni extraintestinali si verificava più comunemente nelle donne, soprattutto quelle affette da malattia di Crohn, e in quelle che necessitavano di un intervento chirurgico, sia con malattia di Crohn che con colite ulcerosa. Inoltre, il rischio di manifestazioni extraintestinali era maggiore con il fumo. Sono state osservate, infine, associazioni sierologiche tra la colangite sclerosante primitiva e qualsiasi manifestazione extraintestinale e sono state registrate associazioni significative a livello del genoma, all’interno del compresso maggiore di istocompatibilità e del gene CPEB4.
Fonte: Gastroenterology 2024
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38490347/
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