IBD diagnosticata prima dei 6 anni sarebbe rilevabile sin dalla nascita
I bambini a cui è stata diagnosticata una malattia infiammatoria intestinale (IBD) prima dei sei anni mostrano già alla nascita […]
Rispetto ai tassi di intervento chirurgico nella malattia di Crohn, a livello globale sembra esserci una variazione intercontinentale significativa. Per questo, sarebbe auspicabile disporre di linee guida omogenee basate sull’evidenza che tengano conto delle differenze geografiche nella gestione dei pazienti con malattia di Crohn. A mostrarlo è un’indagine pubblicata sul World Journal of Gastrointestinal Surgery da un team coordinato da Simcha Weissman del Hackensack Meridian Health Palisades Medical Center di North Bergen, negli USA.
Obiettivo della ricerca era condurre una review sistematica della variazione globale dei tassi di intervento chirurgico nella malattia di Crohn. Il team ha condotto un’analisi su dati demografici basati sui vari continenti, tassi di chirurgia della IBD nel tempo, nonché la variazione geoepidemiologica dei tassi di chirurgia.
Dall’analisi, che ha incluso 23 studi in quattro continenti, è emerso che la percentuale media di persone con malattia di Crohn sottoposte a intervento chirurgico gastrointestinale negli studi condotti in Nord America, Europa, Asia e Oceania era, rispettivamente, del 30% (intervallo: 1,7% -62,0%), del 40% (intervallo: 0,6% -74,0%), del 17% (intervallo: 16,0%-43,0%) e del 38%. Inoltre, non è stata trovata alcuna chiara associazione riguardo alla percentuale di pazienti sottoposti a chirurgia gastrointestinale nel tempo in Nord America e in Europa, mentre è stata osservata un’associazione moderata e negativa per quanto riguarda la percentuale di pazienti sottoposti a chirurgia gastrointestinale nel tempo, in Asia.
Fonte: World J Gastrointest Surg 2024
https://www.wjgnet.com/1948-9366/coretip/v16/i6/1835.htm
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