Identificate proteine circolanti associate a ipertensione gestazionale e preeclampsia

I disturbi ipertensivi della gravidanza (HDP – hypertensive disorders of pregnancy), tra cui l’ipertensione gestazionale e la preeclampsia, contribuiscono in modo importante alla morbilità e alla mortalità materna in tutto il mondo. Sono definiti da un’elevata pressione sanguigna a partire dalla ventesima settimana di gestazione e colpiscono quasi una gravidanza su sei. Rappresentano un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari (CVD) a breve e lungo termine e condividono determinanti antecedenti con le CVD. La Society for Maternal-Fetal Medicine e dalla Preeclampsia Foundation ha di recente sottolineato la necessità di una migliore comprensione della patofisiologia sottostante gli HDP.

In uno studio pubblicato a gennaio dalla rivista JAMA Cardiology, ricercatori di diversi centri negli Stati Uniti e nel Regno Unito hanno identificato delle proteine correlate a malattie cardiovascolari in circolo nel sangue, associate agli HDP.

I risultati suggeriscono associazioni genetiche tra quattro proteine correlate a malattie cardiovascolari e ipertensione gestazionale e tra due proteine e preeclampsia.

I dati di associazione genetica per le proteine correlate alle malattie cardiovascolari sono stati ottenuti da 21.758 partecipanti del consorzio SCALLOP (Systematic and Combined Analysis of Olink Proteins), mentre i dati di associazione genetica per gli HDP sono stati ottenuti da: 393.238 donne (8.636 casi e 38.4602 controlli) per l’ipertensione gestazionale e 606.903 donne (16.032 casi e 590.871 controlli) per preeclampsia.

I ricercatori hanno identificato 10 proteine significativamente associate agli HDP. Quattro erano robuste rispetto alle analisi di sensibilità per l’ipertensione gestazionale (CD40, proteina cationica degli eosinofili [ECP], galectina 3, frammento amino-terminale del BNP [NT-proBNP]) e due erano robuste per la preeclampsia (cistatina B, proteina da shock termico 27 [HSP27]).

I dati osservazionali hanno rivelato che livelli più bassi di NT-proBNP (differenza da 0,76 a 0,88 volte rispetto a nessun HDP) e livelli più alti di HSP27 (differenza di 2,40 volte rispetto a nessun HDP) durante il primo trimestre di gravidanza erano associati ad un aumento del rischio di HDP, così come livelli più elevati di ECP (differenza di 1,60 volte rispetto a nessun HDP).
Questi risultati, scrivono gli autori, mettono in luce nuovi meccanismi biologici e identificano potenziali bersagli terapeutici per gli HDP. Sono quindi necessari ulteriori studi per testare l’efficacia del targeting dei percorsi corrispondenti per ridurre il rischio di HDP.

Fonte: JAMA Cardiol 2024

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38170504/

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