In pazienti con ipercolesterolemia familiare i livelli di colesterolo LDL incidono sulle placche coronariche

Secondo uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, in pazienti con ipercolesterolemia familiare, l’esposizione nel corso della vita al colesterolo LDL determina il carico di placche coronariche, e ciò evidenzia la necessità di un inizio precoce ed efficace del trattamento.

“I pazienti con ipercolesterolemia familiare (FH) sono soggetti ad un’elevata esposizione nel corso della vita al colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C), nonostante l’uso di una terapia ipolipemizzante (LLT).

Noi abbiamo voluto quantificare l’entità dell’aterosclerosi subclinica, e valutare l’associazione tra l’esposizione cumulativa nel corso della vita al colesterolo LDL e l’aterosclerosi coronarica nei pazienti giovani con FH” spiega Shirin Ibrahim, della University of Amsterdam, Amsterdam, Paesi Bassi, autrice principale dello studio.

I ricercatori hanno valutato 90 pazienti con ipercolesterolemia familiare, divisi in un sottogruppo di pazienti trattati precocemente (LLT iniziata <25 anni) e tardivamente (LLT iniziata ≥25 anni), e un gruppo di controllo (n=45) non affetto dalla malattia corrispondente per età e sesso, sottoposti ad angiografia coronarica-TC (CCTA) con analisi guidate dall’intelligenza artificiale. I pazienti con ipercolesterolemia familiare avevano un’esposizione cumulativa a LDL-C più elevata, e una maggiore prevalenza di placche coronariche rispetto ai controlli. Ebbene, gli esperti hanno visto che l’esposizione cumulativa all’LDL-C era associata a un aumento percentuale del volume dell’ateroma (volume totale della placca diviso per il volume totale dei vasi). I pazienti con ipercolesterolemia familiare trattati precocemente avevano un’esposizione cumulativa a LDL-C modestamente inferiore rispetto ai pazienti trattati tardivamente, senza differenze significative nell’aterosclerosi coronarica. I pazienti con ipercolesterolemia familiare con esposizione cumulativa a LDL-C superiore alla media avevano una prevalenza di placche significativamente più elevata rispetto ai pazienti con esposizione inferiore alla media.

“L’angiografia coronarica con tomografia computerizzata (CCTA) periodica può offrire un’opportunità unica per monitorare l’aterosclerosi coronarica e personalizzare il trattamento nell’ipercolesterolemia familiare” concludono gli autori.

Fonte: Eur J Prev Cardiol. 2024 Jan 19:zwae028

https://academic.oup.com/eurjpc/advance-article/doi/10.1093/eurjpc/zwae028/7578444

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