In pazienti molto anziani selezionati il bypass mininvasivo offre risultati eccellenti a breve e lungo termine

L’innesto di bypass coronarico off-pump minimamente invasivo (MICS-CABG) è associato a eccellenti risultati precoci e a lungo termine in pazienti idonei con almeno 80 anni di età, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Cardiovascular Surgery. “La crescente prevalenza di pazienti anziani o fragili con malattia coronarica grave, che non sono idonei per la rivascolarizzazione coronarica interventistica, richiede l’esplorazione di opzioni terapeutiche alternative. Un approccio meno invasivo, come l’innesto di bypass coronarico off-pump minimamente invasivo mediante mini-toracotomia, che evita sia la circolazione extracorporea che la sternotomia, può essere più appropriato per questa popolazione di pazienti” afferma Magdalena Rufa, del Robert Bosch Hospital, Stoccarda, Germania, autrice principale dello studio.

I ricercatori hanno condotto un’analisi retrospettiva mirata a valutare i risultati a lungo termine di 172 pazienti di età pari o superiore a 80 anni, sottoposti a MICS-CABG tra il 2007 e il 2018. I pazienti sono stati sottoposti a rivascolarizzazione di vasi singoli, doppi o tripli utilizzando l’arteria toracica interna sinistra e, in alcuni casi, l’arteria radiale o vena safena. Il follow-up, della durata media di 50,4 mesi, era disponibile per 163 pazienti (94,7%).

L’età media dei pazienti era di 83,2 anni, il 77,3% di loro era di sesso maschile. Il punteggio EuroSCORE I in versione additiva era pari a 11.0. Non è stato necessario ricorrere a conversioni alla sternotomia o al bypass cardiopolmonare. Il tasso di mortalità postoperatoria a 30 giorni è stato del 2,9%, con cinque decessi, mentre il tasso intraospedaliero di eventi avversi cardiaci e cerebrovascolari maggiori è stato del 4,7% (infarto miocardico perioperatorio 1,2%, ictus perioperatorio 2,3%, rivascolarizzazione ripetuta 1,2%). In cinque pazienti (2,9%) si è verificato danno renale renale acuto, (stadio 3 KDOQI o più), e in sei pazienti (3,5%) si è presentata una fibrillazione atriale di nuova insorgenza. Il tasso di sopravvivenza a uno, tre, cinque e otto anni dei sopravvissuti a 30 giorni era rispettivamente di 97%, 82%, 73% e 42%.

Fonte: J Cardiovasc Surg 2023

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37255493/

Contenuti simili

I più visti