Ipertensione: dispositivo di avanzamento mandibolare non inferiore alla CPAP

Un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Cardiology ha esaminato l’efficacia relativa del dispositivo di avanzamento mandibolare (MAD) rispetto alla pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP) nel ridurre la pressione arteriosa ambulatoriale nelle 24 ore in pazienti con ipertensione e rischio cardiovascolare aumentato. Le linee guida sull’ipertensione raccomandano la diagnosi e il trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno (OSA) nei pazienti con ipertensione. Il MAD è una terapia con apparecchio orale per i pazienti che rifiutano o non tollerano la CPAP.

Nello studio, 321 partecipanti di età ≥40 anni con ipertensione e rischio cardiovascolare aumentato sono stati reclutati in 3 ospedali pubblici per la polisonnografia. Di questi, 220 partecipanti con OSA da moderata a grave (indice di apnea-ipopnea ≥15 eventi all’ora) sono stati randomizzati a ricevere o MAD o CPAP (1:1). L’obiettivo primario era la differenza tra la pressione arteriosa media nelle 24 ore al basale e a 6 mesi.

I risultati hanno mostrato che, rispetto al basale, la pressione arteriosa media nelle 24 ore è diminuita di 2,5 mm Hg (P = 0,003) a 6 mesi nel gruppo MAD, mentre non è stato osservato alcun cambiamento nel gruppo CPAP (P = 0,374). La differenza tra i gruppi era di -1,6 mm Hg (IC 95%: -3,51 a 0,24, P di non inferiorità < 0,001). Il gruppo MAD ha dimostrato una riduzione maggiore in tutti i parametri di pressione arteriosa ambulatoriale secondari rispetto al gruppo CPAP, con gli effetti più pronunciati osservati nei parametri di pressione arteriosa durante il sonno. Sia il MAD che il CPAP hanno migliorato la sonnolenza diurna, con una differenza tra i gruppi simile (P = 0,384). Non sono state osservate differenze tra i gruppi nei biomarcatori cardiovascolari.

In conclusione, il MAD non è inferiore alla CPAP per ridurre la pressione arteriosa media nelle 24 ore nei partecipanti con ipertensione e rischio cardiovascolare aumentato.

Fonte: Journal of the American College of Cardiology 

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0735109724009069?via%3Dihub

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