Ipertensione neonatale: è importante monitorare i fattori di rischio

Uno studio pubblicato sul Giornale Italiano di Nefrologia ha analizzato i fattori legati all’ipertensione nei neonati ricoverati in ospedale, e ha riscontrato associazioni rilevanti.

“L’ipertensione neonatale, una problematica che è stata diagnosticata più frequentemente negli ultimi anni, ha un impatto sulla salute che si estende all’età adulta. Le lacune nelle conoscenze sui fattori associati, sulla diagnosi e sul trattamento di questa patologia rappresentano una sfida per il personale medico” esordisce Carolina Gutiérrez-Cortés, della Pontificia Universidad Javeriana, Bogotá, Colombia, autrice principale del lavoro. “L’incidenza varia a seconda delle situazioni neonatali. I pazienti ricoverati nell’unità neonatale corrono un rischio maggiore di sviluppare pressione alta. La persistenza di questa problematica oltre lo stadio neonatale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e di malattie renali croniche nell’infanzia e nell’età adulta” prosegue l’esperta.

Per approfondire la situazione, i ricercatori hanno studiato 37 pazienti ospedalizzati con ipertensione neonatale, ai quali sono stati abbinati tre controlli ciascuno. Nell’analisi univariata, le malattie cardiache, le malattie renali, la displasia broncopolmonare, e le procedure chirurgiche maggiori hanno mostrato un’associazione con l’ipertensione arteriosa neonatale. È stata riscontrata anche un’associazione significativa tra la presenza di due o più comorbilità e l’ipertensione arteriosa neonatale. “Il nostro lavoro evidenzia l’importanza di un’assistenza neonatale meticolosa e del monitoraggio dei fattori di rischio come il peso alla nascita e gli interventi chirurgici importanti” concludono gli autori.

Fonte: G Ital Nefrol. 2024

https://giornaleitalianodinefrologia.it/wp-content/uploads/sites/3/2024/03/41-02-2024.pdf?x85047

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