Preeclampsia: possibile uno screening non invasivo

L’incorporazione dei profili del DNA libero da plasmacellule materne (cfDNA) nei metodi di classificazione per lo screening della preeclampsia potrebbe ridurre le variazioni delle prestazioni che si riscontrano nei modelli basati solo su fattori di rischio clinici, espandendo l’applicazione del Non invasive prenatal test nello screening della preeclampsia in futuro. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato su Frontiers in Medicine.

“La preeclampsia (PE) è una complicanza importante della gravidanza. Anche se il Non invasive prenatal test (NIPT) è stato ampiamente utilizzato per rilevare anomalie cromosomiche fetali durante la gravidanza, la sua efficacia in combinazione con i fattori di rischio materni per lo screening della preeclampsia non è stata ampiamente convalidata” afferma Yan Yu, del Shenzhen Baoan Women’s and Children’s Hospital, Shenzhen, Cina, primo nome dello studio.

Per colmare questa lacuna, i ricercatori hanno voluto sviluppare e convalidare classificatori in grado di predire la preeclampsia a esordio precoce o tardivo utilizzando il profilo del DNA libero da plasmacellule materne e i fattori di rischio clinici. Gli esperti hanno raccolto e analizzato retrospettivamente i dati NIPT di 2.727 donne incinte di età compresa tra 24 e 45 anni, provenienti da quattro ospedali in Cina. In base ai criteri diagnostici per la preeclampsia e al momento della diagnosi (34 settimane di gestazione), sono stati inclusi un totale di 143 casi di preeclampsia precoce, 580 di preeclampsia a esordio tardivo e 2.004 controlli sani.

Utilizzando i dati NIPT per analizzare le coperture di cfDNA nelle regioni del promotore, gli autori hanno scoperto che il profilo di cfDNA, che rappresentava le coperture differenziali di cfDNA nelle regioni del promotore del gene tra preeclampsia e controlli sani, poteva essere utilizzato per prevedere la malattia a esordio precoce e tardivo. L’età materna, l’indice di massa corporea, la parità, l’anamnesi remota e il metodo di concepimento erano significativamente diversi tra gruppo con preeclampsia e donne incinte sane. I classificatori basati sulla combinazione del profilo cfDNA e dei fattori di rischio clinico hanno previsto la preeclampsia a esordio precoce e tardivo in quattro set di dati con un’accuratezza media dell’89% e dell’80% e una sensibilità media di 63 e 48%.

Fonte: Front Med (Lausanne). 2024

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmed.2024.1254467/full

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