Dermatite atopica e prurigo nodularis: esiste un’associazione bidirezionale
Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Dermatology, la dermatite atopica (DA) sarebbe legata alla prurigo nodularis, in senso bidirezionale. […]
L’applicazione di calore controllato per brevi periodi sulla pelle potrebbe aiutare a controllare il prurito nei pazienti con dermatite atopica, secondo uno studio pubblicato su Acta Dermato-Venereologica.
“Sappiamo ormai che l’applicazione del calore è in grado di attivare i canali del potenziale transitorio (TRP), che svolgono un ruolo cruciale nella percezione sensoriale in generale, compreso il prurito. Abbiamo cercato di valutare l’effetto di un’applicazione di calore a 49°C per cinque secondi sull’intensità del prurito nei pazienti con dermatite atopica (DA)” afferma Joachim Fluhr, della Charité – Universitätsmedizin, Berlino, e del Fraunhofer Institute for Translational Medicine and Pharmacology ITMP, Frankfurt-am-Main, Germania, autore principale del lavoro.
I ricercatori hanno portato avanti una ricerca in due parti. La prima comprendeva uno studio controllato che indagava l’impatto del trattamento termico breve sul prurito indotto meccanicamente, e la seconda uno studio nella vita reale che ha coinvolto pazienti con dermatite atopica che presentavano attacchi di prurito.
Ebbene, gli esperti hanno riscontrato una significativa e immediata riduzione della sensazione di prurito in seguito all’applicazione del calore, con effetti duraturi nel tempo. Questa risposta, tuttavia, ha mostrato una notevole variabilità individuale, sottolineando il potenziale degli approcci personalizzati nel trattamento della dermatite atopica. Applicazioni ripetute di calore non hanno mostrato alcun effetto di assuefazione, suggerendo la fattibilità come opzione non farmacologica e personalizzata per il paziente per la gestione del prurito. “Saranno comunque necessarie ulteriori ricerche in coorti più ampie per perfezionare i protocolli di trattamento e approfondire la comprensione dei meccanismi coinvolti” concludono gli autori.
Acta Derm Venereol. 2024
https://medicaljournalssweden.se/actadv/article/view/40127
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