Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
Sempre più pazienti e medici si rivolgono alle app per smartphone per espandere l’accesso ai servizi di salute mentale. In uno studio pubblicato dalla rivista JAMA Network, i ricercatori hanno valutato lo stato attuale delle app per la salute mentale, analizzando l’associazione tra i punteggi sulla privacy delle app e la popolarità misurata dalle valutazioni e dai download e hanno cercato di comprendere le opportunità e le sfide delle app commerciali.
Lo studio trasversale ha formato valutatori utilizzando l’M-Health Index e il database di navigazione MIND per valutare e rivedere 578 app per la salute mentale. Il campione di app utilizzate nell’analisi è stato estratto da MIND e include app per varie condizioni tra cui schizofrenia, disturbi alimentari, sonno e altro.
L’analisi di queste app è stata condotta nel giugno 2022. valutatori delle app hanno analizzato sei categorie: (1) origine e accessibilità dell’app, (2) privacy e sicurezza, (3) fondamento clinico, (4) funzionalità e coinvolgimento, (5) input e output e ( 6) interoperabilità. I punteggi sulla privacy sono stati determinati in base a 5 criteri MIND, tra cui (1) disporre di un’informativa sulla privacy, (2) segnalare misure di sicurezza in atto, (3) dichiarare l’uso e lo scopo dei dati, (4) consentire la cancellazione dei dati e (5) consentire agli utenti di rinunciare alla raccolta dei dati.
La psicoeducazione, la definizione degli obiettivi e la consapevolezza erano tra le principali funzionalità dell’app. Delle 578 app analizzate, 443 (il 77%) disponevano di una privacy policy. Non vi era alcuna correlazione statisticamente significativa tra i punteggi sulla privacy e le valutazioni a stelle di Apple App Store (r = 0,058, P = ,29) o Google Play Store (r = 0,041; P = ,48). Il numero di download di app sul Google Play Store, tuttavia, era debolmente correlato con i punteggi sulla privacy (χ25 = 22.1; P < .001).
I risultati indicano quindi che gli attuali mercati delle app offrono principalmente funzionalità di base come la psicoeducazione, il monitoraggio degli obiettivi e la consapevolezza, ma meno funzionalità innovative come il biofeedback o terapie specializzate. Le sfide sulla privacy sono rimaste comuni e le metriche sulla popolarità delle app hanno fornito poco aiuto nell’identificare le app con maggiore privacy.
JAMA Netw Open. 2022
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36576737/
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