Risposta cardiaca all’esercizio nei pazienti con amiloidosi cardiaca

La capacità del cuore di rispondere adeguatamente all’esercizio fisico è un aspetto critico nella gestione dei pazienti con amiloidosi cardiaca, ma fino ad oggi le prove disponibili erano limitate. Un nuovo studio multicentrico, pubblicato sulla rivista Heart (BMJ) ha approfondito la prevalenza dell’incompetenza cronotropa (CI) e il suo rapporto con i parametri del test cardiopolmonare da sforzo (CPET) in una coorte di 172 pazienti con amiloidosi cardiaca in ritmo sinusale e privi di disturbi significativi del ritmo.

I ricercatori hanno rilevato che la prevalenza di CI variava significativamente a seconda del valore soglia adottato per la frequenza cardiaca massima prevista per età (pHR%). Tale prevalenza oscillava tra il 16% e il 59%, sottolineando la sensibilità del dato alla scelta del cut-off. La pHR% ha mostrato una correlazione non lineare con il consumo massimo di ossigeno (pVO2), indicativo della capacità funzionale, sia espresso come percentuale del valore massimo previsto, sia in mL/kg/min (p<0,001). In modo meno marcato, è stata osservata anche una correlazione inversa tra pHR% e l’efficienza ventilatoria (p<0,001).

Un valore soglia di pHR% pari o inferiore al 75% è risultato particolarmente accurato nell’identificare pazienti con compromissione moderata o severa della capacità di esercizio, con una sensibilità del 72%, una specificità del 73% e un’area sotto la curva del 77,2%.

Questi risultati evidenziano l’elevata prevalenza di CI nei pazienti con amiloidosi cardiaca, dimostrando che una risposta attenuata della frequenza cardiaca all’esercizio si associa a una ridotta capacità funzionale. Inoltre, il valore di pHR%≤75% potrebbe rappresentare un utile strumento clinico nei centri sprovvisti di CPET per identificare pazienti con limitazioni funzionali significative.

Fonte: Heart Published 2024

https://heart.bmj.com/content/early/2024/12/20/heartjnl-2024-324607

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