Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
Il tasso di successo nelle procedure endourologiche, in particolare nella nefrolitotomia percutanea (PCNL) e nell’ureteroscopia (URS), ha dimostrato esiti subottimali portando a un maggior numero di reinterventi e di esposizione alle radiazioni. Recentemente, l’uso di scansioni tomografiche intraoperatorie (ICT) è stato ipotizzato come soluzione promettente per migliorare i risultati nei procedimenti endourologici. Tenendo conto di questo, un gruppo di ricercatori ha effettuato una revisione sistematica completa e una meta-analisi che comprendeva tutti gli studi disponibili che valutano l’impatto dell’uso delle scansioni CT intraoperatorie sui risultati chirurgici rispetto ai procedimenti guidati da fluoroscopia convenzionale.
Questa indagine è stata condotta in conformità con le linee guida PRISMA e diverse banche dati sono state esplorate sistematicamente fino a dicembre 2023. Il punto di interesse primario era il tasso di successo, mentre gli endpoint secondari erano le complicanze e i tassi di reintervento con valutazione anche dell’esposizione alle radiazioni. L’estrazione dei dati e la valutazione della qualità sono state effettuate seguendo le raccomandazioni di Cochrane. I dati sono stati presentati come Odds ratio con intervallo di confidenza al 95% tra gli studi ed è stato selezionato un modello a effetti casuali per il loro raggruppamento. Sui 533 articoli reperiti inizialmente, gli esperti hanno selezionato alla fine 3 coorti che per un totale di 327 pazienti (103 ICT vs 224 non-ICT). Il risultato primario è stato significativamente più alto nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo (84,5% vs 41,4% rispettivamente, 307 pazienti; IC del 95% [3,61, 12,72]; p <0,00001; I2=0). I tassi di reintervento sono diminuiti dal 32,6% nel gruppo di controllo al 12,6% in quello ICT (OR 0,34; IC del 95% [0,12, 0,94]; p = 0,04; I2 = 48%), mentre le percentuali di complicanze non hanno mostrato differenze significative. Anche l’esposizione alla radiazione è stata ridotta in modo rilevante in due degli studi inclusi nella valutazione.
Gli Autori concludono che la meta-analisi evidenzia un risultato favorevole con l’uso di scansioni CT intraoperatorie nei procedimenti PCNL poiché mostra un notevole aumento del tasso di successo nella frammentazione dei calcoli rispetto alla fluoroscopia e alla nefroscopia standard. Sottolineano anche che, nonostante il numero limitato degli studi, appare chiaro il potenziale delle scansioni ICT nel ridurre significativamente i calcoli residui e le loro conseguenze per i pazienti.
Fonte: Int Braz J Urol. 2024
https://www.scielo.br/j/ibju/a/LLhYkhZ3TmDcKnmdhMvt4mF/?lang=en
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