
Cancro al seno: traiettoria dei sintomi depressivi tra le pazienti
In uno studio di coorte pubblicato dalla rivista JAMA Network quasi un terzo delle pazienti con cancro al seno ha […]
Il carcinoma lobulare invasivo è un tumore al seno relativamente poco studiato. In parte ciò è dovuto alla bassa incidenza (rappresenta il 10-15% di tutti i casi di tumore al seno), in parte al fatto che questi tumori non si prestano alla crescita in coltura o nei topi.
Gli scienziati del Swiss Institute for Experimental Cancer Research, School of Life Sciences, Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), in Svizzera, hanno sviluppato un modello di xenotrapianto per questo tipo di tumore. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista EMBO Molecular Medicine.
I ricercatori hanno innestato due linee cellulari di carcinoma mammario metastatico derivate da carcinoma lobulare invasivo e tumori appena asportati da pazienti nei dotti lattiferi di topi immunodeficienti.
L’approccio ha permesso di sviluppare una serie di modelli in vivo di cancro al seno lobulare. È particolarmente importante che questi tumori sperimentali conservino l’espressione del recettore degli estrogeni, così come la loro reattività all’estradiolo caratteristici di questo tipo di cancro. “I campioni preservano gli aspetti istomorfologici e i modelli metastatici peculiari del carcinoma lobulare invasivo”, commenta George Sflomos, primo autore dello studio.
Usando questi modelli i ricercatori hanno anche scoperto che LOXL1, un enzima che modifica il collagene, è essenziale per la progressione del tumore in vivo. “Prendere di mira il microambiente del tumore può quindi essere un approccio terapeutico promettente che apre nuovi orizzonti sulla biologia della malattia a beneficio dei pazienti”, conclude Sflomos.
Fonte: EMBO Mol Med