Screening del cancro della mammella e di altre neoplasie sul posto di lavoro: valutazione
I casi di cancro sono in aumento a livello globale con un incremento notevole tra i giovani adulti. Poiché lo […]
La fragilità è più affidabile dell’età cronologica nel predire l’efficacia e la tollerabilità dei trattamenti nelle pazienti oncologiche. È stato proposto un numero crescente di strumenti di screening, ma nessuno ha ricevuto un consenso unanime o è stato progettato specificamente per le donne con tumori maligni ginecologici. Sull’International Journal of Gynecological Cancer, esperti dell’università di Torino pubblicano un nuovo studio che mira a sviluppare un’applicazione clinica di uno strumento di screening per identificare le pazienti fragili di età superiore ai 70 anni con diagnosi di tumore ovarico o endometriale.
È stato sviluppato un questionario di 20 item, somministrato alla coorte prima dell’intervento chirurgico o della chemioterapia neoadiuvante. È stato determinato un cut-off per la definizione di fragilità analizzando la correlazione dei punteggi del questionario con il completamento dei trattamenti. L’associazione tra la fragilità e le complicanze legate al trattamento è stata valutata utilizzando un test del Chi-quadro per le variabili categoriche e un t-test per le variabili continue.
Il lavoro ha incluso 100 pazienti, il 50% con diagnosi di cancro dell’endometrio e il 50% con cancro dell’ovaio. Un punteggio del questionario di 4 è stato il miglior cut-off per la definizione di fragilità (sensibilità 77%, specificità 100%). Le complicazioni chirurgiche di grado III e IV sono state osservate solo nelle pazienti fragili (p=0,01) e l’ospedalizzazione è stata significativamente più lunga nelle donne fragili affette da carcinoma ovarico (p=0,01). Le pazienti fragili sono state più esposte a ritardi nella somministrazione della chemioterapia (p=0,0005), all’interruzione del trattamento (p=0,001) e a tossicità ematologiche, in particolare anemia ≥grado 2 (p=0,009) e trombocitopenia di qualsiasi grado (p=0,0001).
Con un punteggio di cut-off pari a 4, lo strumento è stato in grado di identificare i pazienti fragili con un’incidenza significativamente più elevata di complicanze postoperatorie di grado III-IV, durata della degenza, tassi di interruzione della terapia medica e tossicità ematologiche.
Fonte: PMID: 37487663
https://ijgc.bmj.com/content/early/2023/07/24/ijgc-2023-004306
E’ disponibile una nuova versione dell’app MSD Salute: non dimenticare di aggiornarla!