Infezioni e sterilità maschile

Il ruolo delle infezioni urogenitali nell’infertilità maschile è stato a lungo oggetto di dibattito. Una ricerca bibliografica, limitata alla letteratura in lingua inglese su soggetti umani e pubblicata prima del 5/2023, ha portato alla selezione di 189 articoli.

L’infertilità maschile riconosce spesso un’eziologia multifattoriale, quindi, per ottimizzare la prognosi, è importante gestire tutti i fattori correggibili, comprese le cause infettive che rappresentano una delle cause più frequenti. Gli agenti responsabili delle infezioni urogenitali sono principalmente di natura batterica o virale mentre più raramente si tratta di parassiti. Possono infettare le vie seminali, le ghiandole accessorie maschili e/o i testicoli, provocando di solito infiammazione e aumento dello stress ossidativo.

Queste condizioni riducono la fertilità maschile alterando specialmente i parametri dello spermiogramma e aumentando la frammentazione del DNA degli spermatozoi. La ricerca di un’infezione urogenitale deve essere pertanto sistematica e comprende un’attenta anamnesi, un esame clinico, un’ecografia e test batteriologici guidati dai risultati clinici. Il trattamento eziologico può essere proposto a seconda della situazione.

Questa revisione ha come scopo quello di aiutare l’urologo a formulare una diagnosi accurata della forma e dell’estensione dell’infezione in modo da poter definire una strategia terapeutica appropriata, adattata al paziente, al fine di massimizzare le possibilità di salvaguardare la fertilità.

Fonte: Prog Urol. 2023

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1166708723002178?via%3Dihub

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