
Uso della litotrissia intravascolare per le calcificazioni coronariche
Il trattamento delle lesioni coronariche gravemente calcifiche mediante intervento coronarico percutaneo (PCI) rappresenta una sfida clinica significativa a causa della […]
La malattia cardiovascolare rappresenta la principale causa di mortalità nei pazienti con malattia renale cronica (CKD). L’apolipoproteina M (APOM) svolge un ruolo cruciale nel trasporto inverso del colesterolo, facilitando la formazione di pre-β-HDL (lipoproteina ad alta densità) e favorendo il legame della sphingosina-1-fosfato (S1P) con HDL, un complesso coinvolto in vari processi antiaterogenici. Un recente studio ha esaminato la possibile associazione tra i livelli plasmatici di APOM e il rischio di esiti cardiovascolari avversi nei pazienti con CKD.
Lo studio ha incluso 463 pazienti con CKD nelle fasi G2-G4, non in dialisi, provenienti dallo studio CARE FOR HOMe (Cardiovascular and Renal Outcome in CKD 2–4 Patients–The Fourth Homburg Evaluation). I livelli plasmatici di APOM sono stati quantificati tramite un saggio ELISA a sandwich, mentre i livelli di S1P sono stati misurati mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni. L’endpoint primario dello studio era un composito di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) e mortalità per tutte le cause.
I risultati hanno mostrato una significativa associazione inversa tra i livelli plasmatici di APOM e il rischio di MACE (hazard ratio standardizzato, 0.60 [95% CI, 0.49–0.75]; P<0.001) e mortalità per tutte le cause (hazard ratio standardizzato, 0.63 [95% CI, 0.48–0.83]; P<0.001). Tale associazione è rimasta significativa anche dopo aver regolato per i principali fattori di rischio cardiovascolari e renali. Inoltre, questi risultati sono stati confermati in un gruppo di pazienti indipendenti, 822 soggetti con CKD, provenienti dallo studio Copenhagen CKD. Sebbene i livelli di S1P abbiano mostrato un’associazione inversa con MACE nelle analisi univariabili, questa relazione non ha mantenuto significatività statistica dopo aggiustamenti multivariabili.
In conclusione, lo studio evidenzia un’associazione significativa tra bassi livelli plasmatici di APOM e un aumento del rischio di MACE nei pazienti con CKD. Questi risultati suggeriscono che APOM possa avere un ruolo protettivo cardiovascolare in questa popolazione vulnerabile, aprendo potenzialmente la strada a nuovi approcci terapeutici.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology.
Fonte: Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology
https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/ATVBAHA.124.322367
E’ disponibile una nuova versione dell’app MSD Salute: non dimenticare di aggiornarla!