Biomarcatori cervicovaginali e diagnosi precoce di cancro ovarico

Nell’ultimo decennio, le innovazioni tecnologiche hanno portato allo sviluppo di diversi strumenti diagnostici minimamente invasivi per la diagnosi delle neoplasie. Per le donne ad alto rischio di sviluppare un tumore ovarico o endometriale (EC), a causa di sindromi ereditarie, c’è un’urgente necessità di metodi poco invasivi e di facile utilizzo per rilevare precocemente queste due forme neoplastiche.

Un’equipe di ricercatori ha svolto una ricerca sistematica di studi pubblicati fino a gennaio 2024 che hanno utilizzato analisi di metilazione o di mutazioni del DNA, il microbioma o la proteomica su campioni cervicovaginali (striscio o tampone) per rilevare carcinoma ovarico (OC) e carcinoma endometriale (EC).

Sono stati inclusi 36 lavori che hanno mostrato un’elevata eterogeneità in termini di biomarcatori utilizzati e di risultati. Inoltre, solamente alcuni di questi hanno riportato il rilevamento di biomarcatori in sottogruppi di donne ad alto rischio.

Gli Autori concludono che le tecniche di metilazione del DNA sembrano essere le più promettenti per rilevare il carcinoma dell’ovaio e dell’endometrio in fase iniziale nella popolazione generale. Sottolineano quindi la necessità di ulteriori ricerche di convalida delle tecniche di metilazione del DNA cervicovaginale per determinare se questa tecnica potrà essere utile nei sottogruppi di donne ad alto rischio di tumori su base ereditaria.

Fonte: Cancer Med. 2024

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/cam4.70000

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