AI-ECG: un nuovo algoritmo per identificare la bassa frazione di eiezione
Un recente studio pubblicato sulla rivista Canadian Journal of Cardiology ha sviluppato un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale (AI-ECG) per identificare […]
Un recente studio pubblicato sulla rivista JAMA Network ha esaminato l’efficacia della supplementazione di potassio nella prevenzione della fibrillazione atriale post-operatoria (AFACS) dopo interventi di bypass coronarico (CABG). La pratica comune di mantenere alte concentrazioni di potassio nel siero per prevenire l’AFACS non è basata su evidenze, comporta rischi e costi elevati.
Lo studio, condotto in 23 centri chirurgici nel Regno Unito e in Germania, ha coinvolto 1.690 pazienti senza storia di aritmie atriali. I pazienti sono stati assegnati casualmente a due gruppi: uno sottoposto a un controllo rigoroso del potassio (supplementazione se la concentrazione di potassio scendeva sotto 4,5 mEq/L) e uno sottoposto a un controllo meno rigido (supplementazione se la concentrazione scendeva sotto 3,6 mEq/L).
I risultati hanno mostrato che il 26,2% dei pazienti nel gruppo con controllo rigoroso e il 27,8% nel gruppo con controllo meno rigido hanno sviluppato AFACS, con una differenza di rischio dell’1,7%. Non sono state riscontrate differenze significative tra i gruppi in termini di mortalità, durata della degenza ospedaliera o altri eventi aritmici. Inoltre, il costo per paziente per l’acquisto e la somministrazione di potassio è stato significativamente inferiore nel gruppo con controllo meno rigido.
In conclusione, la supplementazione di potassio solo quando la concentrazione nel siero scende sotto 3,6 mEq/L è risultata non inferiore alla pratica attuale di mantenere una concentrazione superiore o uguale a 4,5 mEq/L, senza aumentare il rischio di aritmie o altri esiti clinici avversi.
Fonte: JAMA 2024
https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2823246
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