Ipertensione e telemedicina: ecco la soluzione per le zone poco servite dal punto di vista sanitario

La telemedicina è efficace quanto le cure abituali nella gestione dell’ipertensione tra gli adulti in contesti rurali, e offre quindi una soluzione praticabile per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria in queste aree, secondo uno studio pubblicato su Physiotherapy Research International.

“La telemedicina è emersa come un approccio efficace per la gestione dell’ipertensione, in particolare nelle aree rurali in cui l’accesso all’assistenza sanitaria è limitato. Noi abbiamo voluto approfondire il ruolo della telemedicina nel fornire servizi sanitari essenziali a distanza per la gestione dell’ipertensione” spiega Valentin Dones, della University of Santo Tomas, Manila, Filippine, autore principale del lavoro.

I ricercatori hanno valutato l’efficacia della telemedicina rispetto alle cure usuali nella gestione dell’ipertensione tra gli adulti che vivono in contesti rurali. Per questo hanno condotto una revisione sistematica di studi clinici randomizzati (RCT) incentrati su adulti di età pari o superiore a 18 anni con ipertensione (pressione sanguigna ≥ 140/90 mmHg) che utilizzavano servizi di telemedicina in contesti rurali o basati sulla comunità. Hanno utilizzato nove database, tra cui PubMed, ScienceDirect e ProQuest, fino ad aprile 2024, senza restrizioni di lingua o anno di pubblicazione.

Alla fine sono stati inclusi nove studi randomizzati. I dati aggregati non hanno mostrato differenze clinicamente significative tra i gruppi gestiti con telemedicina e quelli con gestione standard nel miglioramento della pressione sanguigna sistolica (PAS), della pressione sanguigna diastolica (PAD) e delle loro variazioni nel tempo. La differenza media (MD) della PAD in cinque studi era inferiore di 0,78 mmHg e la variazione della PAD ha mostrato una riduzione media di 2,29 mmHg. La PAD in cinque studi ha avuto un aumento medio di 0,46 mmHg e la variazione della PAD in sei studi ha mostrato una diminuzione media di 0,83 mmHg. Inoltre, la telemedicina ha mostrato impatti variabili sui livelli di indice di massa corporea (IMC) ed emoglobina glicata (HbA1c), con uno studio che ha riportato un aumento maggiore dell’IMC nel gruppo di intervento, mentre altri due studi hanno indicato che la salute mobile ha migliorato i livelli di HbA1c e controllato la pressione sanguigna in modo efficace come le cure standard. La revisione presentava alcune limitazioni di generalizzabilità, tra cui l’eterogeneità degli studi, la selezione e i bias di performance, così come i diversi contesti sanitari. “La ricerca futura dovrebbe affrontare i bias ed esplorare gli impatti a lungo termine per ottimizzare l’efficacia della telemedicina in popolazioni diverse” concludono gli autori.

Fonte: Physiother

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/pri.70014

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