
Consumo di bevande alcoliche e rischio di cancro mammario nelle donne
Il consumo di alcol è una causa accertata di cancro della mammella nelle donne. Un’equipe di ricercatori ha effettuato una […]
La mammografia con mezzo di contrasto (CEM) e la risonanza magnetica con mezzo di contrasto (CEMR) sono strumenti diagnostici importanti nella valutazione delle pazienti con cancro della mammella e sono entrambe oggetto di interesse nella letteratura scientifica.
Francesco Filippone e i suoi collaboratori hanno svolto una revisione sistematica delle pubblicazioni degli ultimi dieci anni per valutare i contributi relativi alla frequenza di utilizzo dei mezzi di contrasto, alle tecniche di somministrazione e alla presenza di reazioni avverse.
Seguendo le linee guida PRISMA, sono stati selezionati lavori reperiti nella banca dati PubMed nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2022. La ricerca è stata condotta con le parole chiave: “CESM”, “CEM”, “CEDM”, “Contrast mammography” per la CEM e “DCE-MRI”, “Contrast Enhancement MRI” per la CEMR, escludendo revisioni, capitoli di libri e meta-analisi.
Sono stati esclusi articoli in lingue diverse dall’inglese, studi sperimentali su animali e articoli non disponibili in versione completa. Due revisori hanno valutato i lavori. Su 571 pubblicazioni sulla CEM reperite all’inizio, gli esperti, alla fine, hanno selezionato 118 documenti per un totale di 21.178 pazienti. Su 3063 pubblicazioni sulla CEMR, sono stati invece selezionati 356 articoli relativi a una popolazione complessiva di 45.649 soggetti.
I mezzi di contrasto più utilizzati sono l’ioexolo per la CEM (39,83%) e l’acido gadopentetico (Gd-DTPA) per la CEMR (32,5%). Per quanto riguarda il protocollo di somministrazione del contrasto per la CEM, nell’84,7% dei casi è stata utilizzata una dose di 1,5 mL/kg con una velocità di infusione di 2-3 mL/s. Per la CEMR, nel 71% dei casi è stata impiegata una dose di 1 mmol/kg con una velocità di infusione di 2-4 mL/s. 12 su 118 articoli sulla CEM hanno riportato reazioni allergiche che hanno coinvolto 29 pazienti (0,13%). Nella DCE-MRI, solo uno su 356 articoli ha riportato reazioni allergiche che hanno colpito due pazienti (0,004%). Non sono state osservate reazioni gravi in nessuno dei due gruppi di esami diagnostici. Gli Autori concludono che CEM e CEMR sono sistemi essenziali per la valutazione delle patologie mammarie. Viene utilizzato di preferenza l’ioexolo nella CEM e il Gd-DTPA nella CEMR, ma viene ancora impiegata un’ampia gamma di molecole con diversi protocolli di somministrazione. I dati raccolti indicano che entrambi i metodi sono sicuri e non sono state osservate reazioni avverse gravi.
Fonte: Diagnostics 2024
https://www.mdpi.com/2075-4418/14/21/2400
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