Secondo uno studio pubblicato sull’European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology: X, l’indice massa grassa/massa muscolare (FMMMI) è associato alla risposta al test di tolleranza al glucosio nelle donne in gravidanza e a una maggiore prevalenza di diabete gestazionale.
“Durante la gravidanza, le donne sono soggette a cambiamenti metabolici che possono indurre resistenza all’insulina. Numerosi fattori possono intervenire nel metabolismo del glucosio nelle donne in gravidanza; uno di questi è la composizione corporea” esordisce María de Los Angeles Martínez Martínez, della Universidad Autónoma del Estado de México (UAEMex), Toluca, Messico, autrice principale dello studio. “Questo fattore è utile per lo studio delle malattie metaboliche, per le quali l’identificazione dell’indice massa grassa/massa muscolare (FMMMI) è considerata un fattore particolarmente rilevante. A causa della loro natura, tuttavia, tecniche come la bioimpedenza sono state scarsamente utilizzate per l’analisi durante la gravidanza” prosegue l’esperta.
Per approfondire la situazione, i ricercatori hanno cercato di identificare la relazione tra massa grassa/indice di massa muscolare e metabolismo del glucosio nelle donne in gravidanza.Hanno studiato i dati di 231 donne di età compresa tra 18 e 35 anni, che si sono recate in un ospedale statale per controlli regolari in gravidanza e mostravano fattori di rischio per lo sviluppo del diabete gestazionale (GD),secondo le attuali linee guida pratiche nell’assistenza primaria.Le partecipanti sono state sottoposte a un esame fisico. Inoltre, sono state ottenute misurazioni antropometriche di bioimpedenza e sono state costruite curve di tolleranza al glucosio orale.È stato poi calcolato il FMMMI.
La prevalenza osservata del diabete gestazionale è stata pari al 13,4%. Le donne con diagnosi di diabete gestazionale avevano un FMMMI significativamente più alto rispetto a quelle senza tale patologia. La valutazione dei terzili FMMMI ha rivelato che la prevalenza di diabete gestazionale era più elevata nel terzile 3 rispetto ai terzili 1 e 2.
Fonte: Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol X. 2023
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S259016132300100X?via%3Dihub
