
Infezioni ospedaliere in neonati sottoposti a ECMO: revisione sistematica e meta-analisi
Per valutare l’impatto delle infezioni acquisite in ospedale (IAO) sulla prognosi dei neonati trattati con ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO) […]
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha come obiettivo l’eliminazione entro il 2030 del virus dell’epatite C (HCV) che rappresenta una minaccia per la salute pubblica mondiale. Per raggiungere lo scopo, è importante l’accesso equo ai servizi di test e di trattamento dell’agente virale.
I migranti spesso incontrano ostacoli nell’utilizzo dei servizi sanitari e comprendere la prevalenza dell’HCV in questa popolazione può supportare la pianificazione per l’eliminazione del virus. Un’equipe di ricercatori ha effettuato una revisione sistematica con la finalità di stimare la prevalenza dell’HCV tra i migranti residenti in paesi ad alto reddito con bassa/intermedia prevalenza di HCV.
Sono stati esplorati con attenzione i database Scopus, PubMed, PsycINFO e Cochrane Library alla ricerca di articoli peer-reviewed pubblicati in lingua inglese tra il 2015 e il 2024. La qualità degli studi è stata valutata utilizzando gli strumenti del Joanna Briggs Institute (JBI).
Inoltre, il team ha eseguito una meta-analisi proporzionale per stimare la prevalenza dell’HCV. Alla fine, gli esperti hanno selezionato 37 documenti che hanno soddisfatto i criteri stabiliti. 17 includono persone di età inferiore e superiore a 18 anni, 16 solo soggetti di età pari o superiore a 18 anni e 3 individui di età uguale o inferiore a 18 anni.
La prevalenza aggregata dell’anticorpo anti-HCV e dell’RNA dell’HCV (HCV-RNA) è risultata rispettivamente dell’1,5% (IC 95%, 1,1%-2,0%) e dello 0,6% (IC 95%, 0,4%-0,9%).
La prevalenza di anti-HCV è più alta tra i maschi (1,9%) rispetto alle femmine (0,6%). Tra rifugiati e richiedenti asilo, la prevalenza di anti-HCV e HCV-RNA è, rispettivamente, dell’1,4% e dello 0,7%. Gli Autori concludono che la prevalenza di HCV tra i migranti è paragonabile a quella della popolazione generale dei paesi di destinazione. Dati gli ostacoli che i migranti, in particolare i rifugiati e i richiedenti asilo, incontrano nell’utilizzare i servizi sanitari, dovrebbero essere facilitati l’accesso, le informazioni, i test e i trattamenti per l’HCV.
Fonte: J Viral Hepat. 2025
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jvh.70025
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