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Uno studio pubblicato su Nature Cancer ha identificato una nuova causa fisiopatologica della cachessia tumorale: la perdita precoce della densità vascolare nel muscolo scheletrico. Questo evento potrebbe rappresentare un passaggio chiave nello sviluppo di questa sindrome debilitante, caratterizzata da una progressiva perdita di massa muscolare e associata a un marcato peggioramento della qualità della vita nei pazienti oncologici.
I ricercatori hanno ipotizzato che un’alterazione della funzione vascolare nel muscolo possa compromettere la perfusione tissutale e attivare risposte immunitarie inappropriate, contribuendo così all’insorgenza della cachessia. Utilizzando una tecnica avanzata di imaging, la transparent tissue topography, è stato possibile osservare nei modelli murini con tumori solidi — tra cui adenocarcinoma pancreatico, carcinoma del colon, adenocarcinoma polmonare e melanoma — una perdita della rete capillare muscolare che precede la riduzione della massa muscolare.
Questa alterazione vascolare è stata confermata anche nei pazienti oncologici affetti da cachessia, sottolineando la rilevanza clinica del dato sperimentale. Lo studio ha inoltre identificato un meccanismo molecolare chiave: l’aumento dei livelli circolanti di activina A nei soggetti con tumore, che sopprime l’espressione del coattivatore PGC1α (peroxisome proliferator-activated receptor-γ coactivator 1α) nell’endotelio muscolare. Questo blocco porta a un aumento della permeabilità vascolare e al deterioramento della rete capillare.
Il ripristino dell’attività endoteliale di PGC1α nei topi con tumore ha consentito di preservare la densità vascolare e prevenire la perdita muscolare. I risultati aprono la strada a nuove strategie terapeutiche: migliorare la funzione endoteliale nel muscolo potrebbe rappresentare un approccio efficace per contrastare la cachessia nei pazienti oncologici.
Fonte: Nat Cancer (2025)
https://www.nature.com/articles/s43018-025-00975-6