Coronavirus: anestesisti, ‘in terapie intensive situazione ancora critica’

‘Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Puglia e Campania sono le regioni messe peggio’ 

“Ad oggi è prematuro parlare di terza ondata perché stiamo ancora nel pieno dell’onda lunga della seconda. La discesa dei contagi è molto lenta e la situazione delle terapie intensive è molto complicata e ancora critica. Pur se in questo momento assistiamo ad una lieve diminuzione del numero di ricoverati, il dato non è tale da farci dire che la seconda ondata stia terminando. Quindi se durante i giorni più vicini alle festività si allentano le misure, assisteremo ad un rialzo dei contagi e di conseguenza dei ricoveri anche in terapia intensiva”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente del sindacato dei medici anestesisti e rianimatori Aaroi-Emac. 

“Abbiamo due elementi da considerare: il numero dei contagi relativi a ciascuna regione e l’incremento percentuale dei contagi e dei ricoveri. Faccio un esempio – avverte – oggi posso avere in una regione 100 ricoveri in terapia intensiva ma in realtà devo andare a vedere il trend di questo dato, insieme al report di quanto durano i ricoveri, e calcolarlo poi sulla proporzione di 100mila persone per poter confrontare regioni molto popolate con quelle meno popolate. Sotto questo aspetto – conclude Vergallo – le regioni messe peggio sono: Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Puglia e poi Campania”.

Complessivamente il numero di persone ricoverate in terapia intensiva, secondo l’ultimo monitoraggio Iss-ministero della Salute pubblicato venerdì scorso, “è in lieve diminuzione da 3.663 (al primo dicembre) si è passati a 3.345 (all’8 dicembre)”. Secondo gli esperti dell’Iss questi numeri indicano però che vengono “superate ancora le soglie critiche di occupazione a livello nazionale”.

Fonte: Adnkronos Salute

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