HIV: viremia persistente a basso livello associata a malattie non infettive
Tra le persone con infezione da HIV e con una carica virale non rilevabile, la viremia persistente a basso livello […]
Una strategia con gestione rafforzata condotta da infermieri aiuterebbe a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare tra le persone con HIV che ricevono terapia antiretrovirale. A mostrarlo è un team guidato da Christopher Longenecker, dell’Università di Washington di Seattle, che ha pubblicato i risultati di uno studio ad hoc su JAMA Network Open.
Il gruppo ha valutato una strategia multicomponente sotto la guida di infermieri per verificare gli effetti su miglioramento della pressione sistolica e livelli di colesterolo ad alta densità (HDL) tra 297 persone con HIV in terapia antiretrovirale.
Dall’analisi è emerso che a 12 mesi, i partecipanti che ricevevano l’intervento infermieristico avevano una pressione sistolica inferiore di 4,2 mmHg, cinicamente significativa, e un livello di colesterolo HDL inferiore di 16,9 mg/dL, rispetto ai partecipanti del braccio di controllo. Tra le donne, in particolare, è stata osservata una differenza clinicamente significativa, anche se non statisticamente, a livello di effetto sulla pressione sistolica, rispetto agli uomini.
Fonte: JAMA Network Open 2024
https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2815688
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