HIV: viremia persistente a basso livello associata a malattie non infettive
Tra le persone con infezione da HIV e con una carica virale non rilevabile, la viremia persistente a basso livello […]
Avviare il trattamento antivirale contro il virus HIV entro quattro settimane dall’infezione favorisce il controllo della carica virale a lungo termine, con la possibilità di sospendere il trattamento dopo due anni di terapia.
A osservarlo è un team dell’Institut Pasteur e di altre università parigine, coordinato da Asier Saez-Cirion, che ha utilizzato un modello animale per identificare quando introdurre il trattamento e ottenere la remissione dell’infezione da HIV. I risultati dello studio sono stati pubblicati da Nature Communications. Normalmente, le persone con infezione da HIV devono assumere antivirali a vita per tenere sotto controllo la carica virale. Tuttavia, alcuni individui, definiti “post-treatment controllers”, sono in grado di sospendere le terapie e mantenere comunque una carica virale non rilevabile.
La ricerca francese è partita dai risultati dello studio VISCONTI (2013), che ha fornito la prova del concetto di possibile remissione a lungo termine per chi vive con l’infezione di HIV.
Per la ricerca, condotta su animali di laboratorio infettati con il virus, il team ha confrontato, nella fase acuta, i gruppi che avevano iniziato la terapia poco dopo l’infezione e avevano ricevuto due anni di trattamento, con quelli – nella fase cronica – che venivano trattati diversi mesi dopo l’infezione, e con quelli che non ricevevano alcun trattamento. È emerso che l’avvio della terapia antivirale entro quattro settimane dall’infezione promuove il controllo virale dopo l’interruzione del trattamento. Questo effetto protettivo si perde, invece, se il trattamento viene avviato cinque mesi dopo l’infezione.
Fonte: Nature Communications 2024
https://www.nature.com/articles/s41467-023-44389-3
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