
Reflusso: la sua presenza non necessariamente mina il controllo dell’asma
Uno studio pubblicato su Therapeutic Advances in Respiratory Disease ha mostrato un’elevata prevalenza di reflusso gastroesofageo tra i pazienti asmatici, […]
Un recente studio pubblicato nel 2025 su Allergy and asthma proceedings ha confermato l’esistenza di un legame significativo tra l’esposizione al particolato atmosferico (PM) e lo sviluppo dell’asma nei bambini. Gli autori cinesi della revisione sistematica e meta-analisi, dopo aver analizzato quasi 10 anni di letteratura scientifica, hanno incluso 19 studi per valutare in modo approfondito questa associazione.
Le analisi hanno mostrato che l’esposizione al particolato atmosferico (PM) è associata a un aumento del rischio di asma nei bambini, con una stima complessiva del rischio pari a un odds ratio (OR) di 1,10 [intervallo di confidenza (IC) al 95%, 1,07-1,13]. In particolare, i dati hanno evidenziato che l’esposizione prenatale al PM comporta un rischio più elevato rispetto a quella postnatale, con un incremento del rischio stimato dell’OR di 1,21 (IC al 95%, 1,02-1,43). L’analisi per tipo di particolato ha rivelato che il PM2.5 (particelle con un diametro inferiore a 2,5 μm) rappresenta il principale fattore di rischio, mentre altri tipi di particolato, come il PM10 e il carbonio nero, non hanno mostrato correlazioni significative. Un altro aspetto interessante riguarda la variabilità regionale degli effetti: in Sud America, l’esposizione al PM è stata associata a un aumento significativo del rischio di asma infantile (OR 1,15), mentre in Asia l’associazione era più moderata (OR 1,02), e nessuna correlazione è stata riscontrata in Europa e Nord America. Inoltre, lo studio ha rilevato che le ricerche basate su serie temporali evidenziavano un’associazione più forte rispetto agli studi di coorte, suggerendo che il metodo di ricerca potrebbe influenzare i risultati.
In conclusione, i dati suggeriscono che l’esposizione al PM può aumentare il rischio di asma nei bambini, con l’esposizione prenatale che sembra avere effetti più gravi. Pertanto, i risultati evidenziano l’importanza di monitorare e ridurre l’esposizione al PM, specialmente durante i periodi critici dello sviluppo infantile.
Fonte: Allergy and asthma proceedings
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