Melanomi nei tatuaggi: rischio di diagnosi ritardata e peggioramento della prognosi

Una recente revisione sistematica statunitense, pubblicata nel 2025 su Dermatology Online Journal, evidenzia un rischio maggiore di diagnosi ritardata e di prognosi sfavorevole nei melanomi sviluppati nel pigmento dei tatuaggi.

Il team di ricerca texano ha analizzato il potenziale ritardo diagnostico nei pazienti con lesioni di melanoma legate ai tatuaggi e il suo impatto sulla prognosi, confrontando le caratteristiche tumorali con dati provenienti da studi su larga scala sul melanoma. La revisione ha incluso 37 articoli, con 42 rapporti di lesioni di melanoma nel pigmento del tatuaggio, per un totale di 43 casi. Tra questi, 35 erano invasivi, con uno spessore di Breslow medio di 2,49 mm e mediano di 0,9 mm, valori superiori rispetto a quelli riscontrati in studi condotti su un’ampia popolazione. I pazienti mostravano inoltre una maggiore incidenza di lesioni invasive già alla diagnosi.

Secondo gli autori, quindi, l’aumento dello spessore di Breslow e il rischio di invasione dermica suggeriscono un’elevata probabilità di diagnosi ritardata e un peggioramento della prognosi nei melanomi insorti nel pigmento dei tatuaggi. Gli esperti sottolineano la necessità di approfondire le differenze dermatoscopiche tra le lesioni tatuate e non, al fine di migliorare le linee guida diagnostiche e ridurre il rischio di ritardo nella diagnosi.

Fonte: Dermatology online journal,2025

https://escholarship.org/uc/item/51c0100s

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