Uno studio pubblicato su The BMJ ha quantificato l’impatto indiretto della pandemia da Covid-19 su 174 condizioni di salute non correlate al virus, evidenziando un incremento significativo del carico globale di malattia, espresso in termini di DALY (Disability Adjusted Life Years), incidenza, prevalenza e mortalità tra il 2020 e il 2021.
Attraverso un’analisi temporale basata sui dati del Global Burden of Disease Study 2021, i ricercatori hanno osservato aumenti rilevanti nei DALY standardizzati per età, con differenze assolute e relative statisticamente significative per malaria (+97,9 DALY per 100.000 abitanti; +12,2%), disturbi depressivi (+83,0; +12,2%) e disturbi d’ansia (+73,8; +14,3%). A seguire, anche ictus, tubercolosi e cardiopatia ischemica hanno mostrato incrementi significativi.
In particolare, i disturbi mentali hanno subito un’impennata globale, con un’incidenza e prevalenza standardizzate in netto aumento: rispettivamente +618,0 e +414,2 per 100.000 per la depressione, e +102,4 e +628,1 per l’ansia. Anche la prevalenza di cardiopatia ischemica (+11,3) e ictus (+3,0) ha mostrato un trend crescente. Inoltre, la mortalità da malaria è aumentata significativamente, soprattutto tra i bambini sotto i cinque anni nell’Africa sub-sahariana (+1,3 per 100.000).
I disturbi mentali sono risultati i principali contributori all’aumento del carico di malattia, colpendo in modo sproporzionato le donne. In Africa, la malaria ha avuto l’impatto più severo, mentre in Europa, l’ictus e la cardiopatia ischemica sono emersi come le condizioni più colpite tra gli over 70.
Gli autori concludono che la pandemia ha aggravato in modo significativo il peso di malattie preesistenti, sottolineando la necessità urgente di rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari, promuovere una sorveglianza integrata e adottare strategie sindemiche per una preparazione equa a future emergenze sanitarie.
Fonte: BMJ 2025
https://www.bmj.com/content/390/bmj-2024-083868
