Nuovo approccio infermieristico accelera la guarigione nelle infezioni postchirurgiche
Un recente studio cinese, pubblicato nel 2025 sul Pakistan Journal of Pharmaceutical Sciences, ha analizzato l’impatto di un programma mirato […]
Una revisione sistematica pubblicata su The Journal of Hospital Infection nel 2025, condotta in Svezia e Norvegia, ha analizzato la possibile correlazione tra la contaminazione dell’aria intraoperatoria durante interventi chirurgici “puliti” e due aspetti cruciali: la contaminazione della ferita e l’incidenza di infezioni del sito chirurgico (SSI).
La revisione ha incluso 13 pubblicazioni, comprendenti 11 studi e un totale di 18.694 pazienti. Otto studi hanno valutato la contaminazione della ferita, evidenziando come in due casi vi fosse una correlazione significativa con la contaminazione dell’aria intraoperatoria. Cinque studi hanno esaminato l’incidenza di SSI: tre di essi hanno trovato una correlazione significativa con la qualità dell’aria, mentre uno ha collegato le infezioni al sistema di ventilazione della sala operatoria. Nel complesso, la maggior parte degli studi ha mostrato risultati molto variabili e spesso limitati dal punto di vista statistico. Un dato di particolare rilievo proviene però da uno studio che ha analizzato oltre 3.000 campioni di ferite, che conferma una correlazione significativa tra contaminazione della ferita e qualità dell’aria.
Nonostante la limitatezza e l’eterogeneità dei dati disponibili, emerge quindi un possibile legame tra contaminazione aerodispersa e SSI. Gli autori sottolineano come sia fondamentale condurre studi più ampi e ben progettati, in grado di chiarire l’impatto di livelli di contaminazione inferiori a 100 unità formanti colonie/m³ sulla contaminazione della ferita e sull’insorgenza di infezioni post-operatorie.
Fonte: The Journal of hospital infection
https://www.journalofhospitalinfection.com/article/S0195-6701(25)00291-9/fulltext