IA nella classificazione del tumore dell’endometrio
Dalle immagini istopatologiche, l’intelligenza artificiale ha rilevato sottoinsiemi di tumore endometriale per i quali mancano criteri standard di valutazione. A […]
Il cancro della mammella è il secondo tumore più comune nelle donne statunitensi e rappresenta la seconda causa di morte correlata a neoplasie. Si stima che, nel 2023, negli USA 43.170 donne siano morte per questa malattia. Le donne bianche non ispaniche presentano la più alta incidenza mentre quelle nere non ispaniche hanno il più alto tasso di mortalità.
La United States Preventive Services Taskforce (USPSTF) ha commissionato una revisione sistematica per valutare l’efficacia comparativa di diverse strategie di screening, basate sulla mammografia, in base all’età di inizio e fine, all’intervallo di esecuzione, alla modalità, all’uso di immagini supplementari, alla personalizzazione, all’incidenza e alla progressione verso le forme avanzate, alla morbilità e alla mortalità specifica per cancro mammario o per tutte le cause. Inoltre, l’USPSTF ha deciso di far condurre studi di modellazione collaborativa per integrare le prove di questa revisione.
Sulla base dei risultati ottenuti, l’USPSTF conclude con moderata certezza che la mammografia di screening biennale nelle donne di età compresa tra 40 e 74 anni ha un moderato beneficio. Le prove sono però insufficienti per fare il bilancio tra benefici e danni della mammografia di screening nelle donne di 75 anni o più. Non sussistono neppure evidenze chiare per valutare i benefici e i danni dello screening supplementare con ecografia mammaria o risonanza magnetica per immagini (RMI), indipendentemente dalla densità mammaria.
Fonte: JAMA. 2024
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2818283
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