Ruolo della resistina e dell'omentina nel cancro della mammella
A livello globale, il cancro della mammella (BC) è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne e una delle principali […]
Il trasferimento autologo del grasso (AFT) sta guadagnando popolarità nella chirurgia della mammella offrendo un approccio dall’aspetto naturale e minimamente invasivo per l’aumento, la ricostruzione e il rimodellamento della struttura anatomica. Tuttavia, le preoccupazioni circa il suo impatto sul cancro mammario richiedono la comprensione dell’interazione tra le cellule staminali di derivazione adiposa (ADSC) trapiantate e il microambiente del tessuto della mammella. Rinomati per la rigenerazione, gli ADSC sollevano interrogativi sul loro ruolo per quanto riguarda la neoplasia. Un’equipe di ricercatori ha svolto un’indagine per approfondire la complessa relazione tra AFT e cancro della mammella e per valutare come le ADSC possono influenzare lo sviluppo, la crescita neoplastica e le metastasi.
Sono stati esplorati in modo sistematico diversi database elettronici tra i quali PubMed, Embase e BVS, alla ricerca di studi rilevanti in merito. Sono state utilizzate combinazioni di parole chiave, tra cui “aumento della mammella”, “innesto di grasso”, “mammoplastica”, “cancro”, “neoplasia” e termini correlati. Due revisori hanno selezionato in modo indipendente titoli e abstract recuperando il testo completo, quando necessario, per un’ulteriore valutazione in base al loro potenziale contributo agli obiettivi della revisione.
Dei 240 documenti inizialmente reperiti, alla fine gli esperti hanno selezionato 54 documenti ritenuti potenzialmente idonei per gli obiettivi prefissati.
È stato verificato che studi in vitro rivelano il duplice ruolo delle ADSC nel cancro mammario influenzando la proliferazione, la migrazione e la resistenza ai farmaci attraverso complesse vie di segnalazione. Inoltre, ricerche sugli animali evidenziano distinte sottopopolazioni di ADSC che incidono sulla crescita del tumore attraverso interazioni dirette e carico di vescicole extracellulari. Infine, in vivo , l’innesto di grasso arricchito con ADSC è generalmente sicuro e non mostra un aumento del rischio di recidiva neoplastica rispetto ad altri metodi. In particolare, i casi di carcinoma mammario invasivo meritano un’attenzione speciale. Gli Autori concludono che gli innesti di grasso arricchiti con ADSC mostrano potenziali benefici in termini di riuscita e per quanto riguarda i tassi di sopravvivenza. Nonostante le prove promettenti, tuttavia, sono necessari ulteriori studi per comprendere in modo completo l’intricata relazione tra ADSC e cancro mammario e l’utilizzo in applicazioni cliniche ottimizzate e potenziali innovazioni terapeutiche.
Fonte: Transl Breast Cancer Res. 2024
https://tbcr.amegroups.org/article/view/85711/html
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