Screening della displasia anale tra le persone che convivono con l’infezione da HIV

La displasia anale sarebbe comune nei pazienti con infezione da HIV, interessando un paziente su quattro, soprattutto quelli con concomitante infezione da HPV-16, quelli con una diagnosi di condiloma acuminata e i pazienti gravemente immunosoppressi. A mostrarlo è una ricerca spagnola, coordinata da Alexandre Péerz-Gonzalez, del Galicia Sur Health Research Institutes di Vigo. I risultati dello studio sono stati pubblicati su AIDS Patient Care and STDs.

Nel Centro spagnolo è stato implementato un programma di sorveglianza delle lesioni intraepiteliali squamose (SIL), che si basa sulla rilevazione precoce e sul trattamento delle lesioni, in particolare di quelle a maggior rischio di trasformarsi in tumore. Nell’ambito del programma, i ricercatori hanno eseguito uno studio di coorte retrospettivo.

Sono stati considerati, quindi, 493 pazienti con infezione da HIV, di cui 122, il 24,7%, con diagnosi di displasia anale all’inizio dello studio, inclusi due casi di carcinoma anale a cellule squamose. In breve, la maggior parte degli individui erano giovani uomini con scarsa adesione alla vaccinazione contro HPV, meno del 3%. Durante il periodo di studio, 81 casi, pari al 16,4%, hanno avuto una diagnosi di lesioni squamose intraepiteliali di alto grado e sono stati individuati tre casi di carcinoma anale a cellule squamose.

All’inizio dello studio, una grave immunosoppressione, ovvero una conta di linfociti CD4+ sotto le 200 cellule/μL, e una precedente diagnosi di condiloma acuminato erano più frequenti nel gruppo con le lesioni squamose. Alla fine del follow-up, poi, 385 pazienti con infezione da HIV erano tenuti in cura e un paziente era morto per cancro anale.

Fonte: AIDS Patient Care STSD (2023)

https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/apc.2023.0231

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