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HIV: dal real-world, dubbi sulla soglia della carica virale per la diagnosi
Utilizzando una soglia di 5000 copie/mL per la diagnosi di infezione da HIV c’è un rischio di mancata rilevazione dell’infezione. […]
Le vescicole extracellulari che trasportano PD-L1, CD40, TNF-RII e/o IL-6Ralfa potrebbero fungere da biomarkers per il rilevamento precoce del linfoma non Hodgkin nei pazienti sieropositivi. È la conclusione cui è arrivata una ricerca guidata da Laura Martinez, dell’Università della California di Los Angeles (USA), e pubblicata su Frontiers in Immunology.
Il team ha osservato un significativo aumento dei livelli di vescicole extracellulari nei casi di linfoma non Hodgkin associati ad AIDS rispetto ai controlli. Andando ad aggiustare, poi, il modello in base ad età e conta di cellule T CD4+, i ricercatori hanno trovato che le vescicole extracellulari che trasportano PD-L1 (OR =1,93; IC 95%, 1,10 – 3,38), CD40 (OR =1,97; IC 95%, 1,09 – 3,58), TNF-RII (OR =5,06; IC 95%, 1,99 – 12,85) e/o IL-6Ralfa (OR =4,67; IC 95%, 1,40 – 15,53) erano significativamente e positivamente associate con il rischio di linfoma non-Hodgkin associato ad AIDS.
Fonte: Front Immunol (2023)
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fimmu.2023.1259007/full
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