Melanoma. Identificato meccanismo che promuove crescita e sviluppo di metastasi
L’interazione tra due proteine, il canale ionico TPC2 e l’enzima Rab7a, svolge un ruolo decisivo nel promuovere la crescita del […]
Un gruppo di ricercatori provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina ha condotto uno studio di randomizzazione mendeliana (MR) al fine di esplorare l’associazione causale tra melanoma cutaneo (CM) e vari fattori di rischio, tra cui consumo di caffè, consumo di alcolici, fumo a vita, status socioeconomico, facilità di abbronzatura della pelle, scottature solari durante l’infanzia e invecchiamento del viso. L’obiettivo principale dello studio era quello di fornire una maggiore comprensione dell’eziologia del melanoma e identificare strategie preventive efficaci.
Gli studiosi hanno effettuato un’analisi MR a due campioni su dati della più grande meta-analisi delle statistiche riassuntive di melanoma cutaneo che include 30.134 pazienti. I risultati pubblicati dal Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology nel 2024 hanno evidenziato rischi di melanoma cutaneo elevati in associazione con una predisposizione alla facilità di abbronzatura della pelle (IVW: OR = 2,842, IC 95% 2,468-3,274, p <0,001) e con una storia di scottature solari durante l’infanzia (IVW: OR = 6,317, IC 95% 4,479-8,909, p <0,001). Nell’analisi condotta, altri potenziali fattori come il consumo di caffè, di alcolici, il fumo e lo stato socioeconomico hanno mostrato un impatto marginale sul rischio di melanoma.
Pertanto, l’analisi fornisce prove solide del ruolo causale della facilità di abbronzatura della pelle e della storia di scottature solari durante l’infanzia nell’aumentare il rischio di melanoma. Gli autori concludono che limitare l’esposizione alla radiazione ultravioletta (UVR) potrebbe essere la migliore strategia preventiva per ridurre il rischio di melanoma.
Fonte: Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jdv.19484
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