Alimentazione notturna e turni di notte: impatto su sensibilità insulinica e metabolismo del glucosio
Un recente studio pubblicato su Diabetologia ha esplorato come l’assunzione di cibo durante i turni di lavoro notturni influenzi il […]
Un recente studio pubblicato sulla rivista European Heart Journal ha esaminato l’associazione tra le dinamiche del reddito e il rischio di malattie cardiovascolari (CVD) tra gli individui con diabete di tipo 2 (T2D). Lo studio ha utilizzato un campione rappresentativo a livello nazionale dal database del Servizio Nazionale di Assicurazione Sanitaria coreano, includendo 1.528.108 adulti di età compresa tra 30 e 64 anni con T2D e senza precedenti di CVD dal 2009 al 2012.
L’analisi ha rivelato che una maggiore variabilità del reddito era associata a un aumento del rischio di CVD. In particolare, gli individui che hanno sperimentato un calo del reddito avevano un rischio CVD aumentato, particolarmente notevole quando il reddito diminuiva al livello più basso. Allo stesso modo, un reddito basso costante nel corso di 5 anni era associato a un aumento del rischio di CVD. D’altra parte, un reddito elevato costante era associato a un rischio di CVD diminuito. Questi risultati sono stati supportati da analisi di sensibilità che esploravano potenziali mediatori, come fattori legati allo stile di vita e all’obesità.
In conclusione, una maggiore variabilità del reddito, cali del reddito e un reddito basso costante erano associati a un aumento del rischio di CVD. Questi risultati evidenziano la necessità di comprendere meglio i meccanismi attraverso i quali le dinamiche del reddito influenzano il rischio di CVD tra gli individui con T2D.
Fonte: European Heart Journal, 2024
https://academic.oup.com/eurheartj/advance-article/doi/10.1093/eurheartj/ehae132/7658564
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